lunedì 7 giugno 2010

Siamo tutti figli delle donne,

... e questo non sempre è un bene.
In special modo quando le nostre madri, in tutto il loro essere donne, ci hanno insegnato non solo a parlare ... ma anche a "come" farlo.

E si! Saper articolare una frase ed esprimere il proprio pensiero potrebbe essere paragonato al non farlo ... ma, con atteggiamenti particolari che evidenziano di tutto punto il proprio silenzio.

Un uomo quando dice "no", lo dice e basta! Una donna per dire "no", utilizza mille marchingegni: voltamenti di spalle, repentini cambi d'umore, paresi facciali, voci stridule, sarcasmo in abbondanza, e tanto tanto altro!

Quello che in questa mia esperienza sul web mi ha mostrato è lo stesso "linguaggio" delle donne usato un po' da tutti i miei lettori (o nello specifico, quelli contrari al tema e che ... "ahiloro" non hanno il senso dell'autoironia e della sportività).
Infatti trovo che ci siano decine di persone che dicono molte cose, alcune interessanti, altre "sciape", ma lo fanno tutti con una immensa attenzione a non scalfire mai la sensibilità altrui! In modo che tutti i loro lettori siano in accordo, ma che di fatto non si sentono spinti ad una reale riflessione. E questo non porta alla condivisione vera! Neppure allo scambio ed alla crescita, ma solo ad una mera messa in scena (un po' ipocrita) di valori d'avanspettacolo in cui, al di la' delle chiacchiere, non ci si crede neppure.

Quale arma meglio del silenzio?

Altro che polemizzare, condividere ed approfondire!

Innanzi alla realtà, la stragrande maggioranza abbozza una critica, ma quando vede che non c'è ne' ... allora si zittisce.

Ben venga dunque.

Ma ... "scripta manent"!

Buona vita a tutti.

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