venerdì 25 febbraio 2011

Donna e lavoro ... inconciliabili?


L’imbarazzante mondo della donna moderna riserva quotidianamente shoccanti realtà e controsensi imponenti e vistosi. Si fa molta attenzione a parlarne perché si viene immediatamente etichettati come retrogradi, maschilisti, cinici o semplicemente … stupidi!
Incurante di questo “rischio” io ne parlo e lo scrivo pure. Perché? Rileggete il titolo di questo blog.
Dal calderone traboccante delle bassezze della donna di oggi, tiro fuori una statistica trovata su “TV sorrisi e canzoni”, settimanale diretto da … oh mio Dio!!! Alfonso Signorini … “capisciiii?”
Dall’indagine si scopre di cosa avrebbe bisogno la donna di oggi per poter conciliare al meglio casa e lavoro. Il 34% di esse ritiene siano necessari orari di lavoro più flessibili, il 23% pensa che sia il caso di creare nuovi asili, il 19% invece sostiene si dovrebbero offrire più lavori part –time, il 14% tuona che manca l’eguaglianza nelle condizioni economiche rispetto agli uomini, il 9% ci invita a sviluppare il telelavoro e l’1% si limita ad un “altro”.
Incuriosito dal tema mi metto in cerca di temi analoghi su internet e ne viene fuori un’assordante piagnisteo femminile che lamenta discriminazioni, dittature maschili, il fatto di essere tra gli ultimi Paesi Europei ad avere donne che ricoprono ruoli di spicco, strapotere maschile, leggi inadeguate, ignoranza, poca attenzione alle necessità femminili e tanto, tanto, TANTO altro!
Sorvoliamo, ma non dimentichiamo mai, che di donne nei cantieri (tanto per citare una categoria) non se ne vedono e quindi va da se’ che hanno preteso la parità ma intanto si sono scelti i lavori più comodi … vallo a negare!!!
Vorrei per un istante mettermi nei panni di un imprenditore che deve assumere personale. Trovo di fronte a me due figure, quella maschile e quella femminile. All’uomo, sin dalla fase iniziale del rapporto, devo garantire i suoi sacrosanti diritti, un’adeguata sicurezza sul lavoro ed uno stipendio ben proporzionato al suo rendimento. Alla donna invece, oltre alle prerogative appena citate, devo garantire orari flessibili (come dire che la mia azienda si deve piegare alle “necessità” di lei), il part-time, pagarla esattamente come un uomo (anche se rende meno), la MATERNITA’, innumerevoli ore di permesso pagate, trattarla come un tronco di quercia perché se mi permetto di farle qualche complimento casto e non volgare mi denuncia per molestie, devo stare sempre attento ai suoi repentini cambi d’umore etc.
Chi sarà assunto secondo voi? Non c’è neppure il bisogno di dirlo.
Che alle donne vengano riconosciuti i giusti diritti è una cosa giusta e doverosa, ma queste, a mio modesto parere, non sono altro che pretese!
Temo che se continuiamo a permettere alla donna moderna di proseguire questo suo pericolosissimo e scellerato cammino, ci ritroveremo presto un mondo governato da donne, che utilizzano gli uomini esclusivamente come schiavi al servizio di sua maestà la donna … ed è allora, se ci arrivo, che diventerò un killer spietato!
Per adesso mi limito a discriminare la donna “a monte”, “a prescindere” … e quindi non assumerò mai personale femminile … perché assumere una donna significa sottrarla ai suoi doveri e cioè accudire casa e famiglia!
Scherzi a parte (non è chiaro??? Ho detto: SCHERZI A PARTE!), la donna dovrebbe chiudere quella sua lamentosa bocca e corciarsi le maniche e lavorare proprio come fa l’uomo … perché alla fine “chi troppo vuole niente stringe”!
Le donne moderne dimenticano che loro erano le lavoratrici che mantenevano in piedi un’intera società, quelle che pur stando a casa lavoravano “innegabilmente” più dell’uomo e che, non solo, il loro essere casalinghe, madri e mogli era prerogativa femminile a cui l’uomo non sarebbe mai potuto arrivare ed a cui non ha mai ambito. Invece s’è sentita erroneamente oscurata dalla presenza dell’uomo ed è uscita di casa, si è tagliata i capelli, ha indossato i pantaloni ed ha incominciato a pretendere diritti che non le servivano e che già possedeva!
Infatti in Italia il 60% dei laureati è donna!
E poi scendono in piazza a dire che “non è un paese per donne!”, e a lamentare discriminazione sul mondo del lavoro … allora andatevene via … in Medio Oriente!

domenica 20 febbraio 2011

L'ipocrisia femminile!


Qualcuno sostiene che esista una sostanziale differenza tra la falsità maschile e quella femminile. Devo costatare che un uomo falso è facilmente riconoscibile ma una donna ipocrita è talmente comune da non destare alcun sospetto.
In generale la donna è portata e avvezza a camuffare i difetti … altrimenti perché si trucca???
Essa è perennemente in lotta contro gli evidenti segni del tempo che, a differenza dell’uomo dove esso riesce perfino a migliorarlo esteticamente, nella donna gli infausti ed indelebili segni della vecchiaia non ci stanno ad arrendersi a “miracolosi intrugli”!
Nell’immaginario collettivo e nell’opinione popolare, un uomo con i capelli bianchi è “brizzolato”, una donna invece è “vecchia”! Un uomo dopo i 45/50 è affascinante ed una donna invece è vecchia. Un uomo acquista eleganza e portamento con l’età, la donna (ortopedicamente distrutta da anni di tacchi da 12 cm) è gobba e smunta!
E … tanto per tornare ad un argomento già trattato … come ve la immaginate voi la Canalis all’età di Clooney??? Beh … forse grazie ad una valanga di soldi e di bisturi, “sembrerà” quasi uguale ad oggi, ma al mattino … quando si sveglia e sbadiglia … potrebbe tanto ricordare “l’urlo” di Munch!!!
Ma ispezionando un po’ più a fondo la tendenza femminile a falsificare cose, corpi, linee, pensieri e concetti, si scoprono “dislessie comportamentali” (concedetemi il termine) che la dicono lunga sulla femminilità odierna.
Abbiamo migliaia di donne che scendono in piazza rivendicando il diritto d’essere trattate da esseri umani e non da corpi ben messi … se non fosse che tali corpi siano pedissequamente sottoposti a migliorie nel tentativo (poco riuscito) di essere bellissime. Si grida al non voler essere considerate “donnacce”, ma concedersi rimane “da sempre” l’arma migliore.
Abbiamo la Marcuzzi che sostiene d’esser timida, la D’Urso che inneggia alla donna alla vecchia maniera, le “veline” che si dicono puritane e la Ruby che sostiene d’esser vergine … si!!! … come l’olio d’oliva dopo la frittura di paranza!!!
Poi ascoltiamo Erika De Nardo che spera nella seconda occasione dopo aver inferto ben 100 coltellate alla madre e quel demente di Omar che spera di non essere riconosciuto! Questa potrebbe essere una giusta motivazione per il suicidio, peccato che i due signorini non ci abbiano ancora pensato!
Ma … tornando a noi, la donna più di chiunque altro, cerca e trova scusanti, alibi, marchingegni e dettagli che la scagionano! Nel suo intimo, nei suoi rapporti interpersonali, nella sua vita di coppia, nel suo lavoro … lei trova sempre una maledettissima scusa per giustificare la sua innata propensione ad apparire quel che non è!
Concludo con una giusta citazione: “Quando una donna ti chiede cosa le sta succedendo, vuol dire che è già successo con un altro”. Roberto Gervaso!

ps. cari fedelissimi, dopo insistenti richieste riecco a voi tutti il modo per poter avere il mio libro, tanto discusso e molto invidiato: tuttoquellochegliuomininondicono@hotmail.it
Vi aspetto numerosi ... a presto.
Sam

venerdì 11 febbraio 2011

Donne? Impossibili!


Come ogni anno ecco ritornare a noi l’appuntamento con l’atrocità! Ecco tornare il festival di Sanremo! Sono molti i programmi tv che detesto, ma Sanremo vi assicuro … è tra i primi posti; accanto a Miss Italia e Grande Fratello, vicino a Pomeriggio Cinque della D’Urso e L’Isola dei famosi, confinante con Kalispéra e tutte le telenovele … insomma, tutti i programmi al femminile!

Quest’anno la ricetta per risollevare le sorti di questa manifestazione annosa e stantia comprende ingredienti saporiti ed attuali quanto la cravatta di Garibaldi!
La minestraccia viene servita con l’eterna lotta tra primedonne, la Canalis e Belen, qualche comico dalla dubbia intelligenza, un conduttore aggrappato alla vita come pochi … Gianni Morandi … (era vecchio quando io avevo 6 anni) e i famosi, i “BIG” della canzone Italiana che non si stancano mai di proporci la loro mediocrità vocale e musicale e falsamente adorati dagli “esordienti” che tra pose improbabili ed ammiccanti, compaiono sui giornali dello Stivale con il fare di chi ha qualcosa da dire con presunzione e grinta classici della ribellione adolescenziale … come dire: sbarbatelli, neo femministe e poveri pivelli che cantano l’esperienza della vita scritta da altri!

Ad infarcire l’indigesta ricetta abbiamo la gara all’abito più bello, la tetta che “scappa”, la gaffe più ridicola, l’ospite straniero che sa’ tutto tranne quel che sta facendo in quel momento ed i messaggi di falso perbenismo che tanto amano i fedelissimi di tale storico programma.

Su un famosissimo settimanale già trovo i testi delle canzoni in gara. Abbiamo Al Bano che canta una canzone sulla violenza sulle donne usando termini come: “branco di uomini ricchi d’infamità!”, poi troviamo Giusy Ferreri che lamenta: “è troppo tempo che non si fa più l’amore!”, passiamo ai La Crus che raccontano il tradimento di un uomo, giungiamo a Emma e i Modà per ascoltare l’invito: “arriverà la mia pelle a curar le tue voglie!”, vedremo (probabilmente) la Oxa fare il dito medio descrivendo la sua “anima d’uomo”, ascolteremo Patty Pravo in un altalenante sentimento di donna di mezza età arrapata come un coniglio e che soccombe alla triste realtà che il suo uomo non è altro che “un’altra illusione”, potremo osservare i salti della Abrami (?) mentre sostiene che per amare di più bisogna “dimenticarsi davvero”, rimarremo sbigottiti innanzi ai Btwins che si lacerano il cuore per un amore perduto … a meno di 20 anni(???), per imbatterci poi nella Ferrone che sguaina il suo disappunto per essere stata tradita da un uomo in una storia “d’estate”. Dopo questi atroci ingredienti dovremmo assaporarne uno che metterà davvero alla prova il nostro stomaco … l’ex giudice di X Factor Anna Tatangelo! Il titolo del suo pezzo (di mer…) è: BASTARDO! Un uomo che “faceva l’amore mentre lei lo amava”, lei vuole “farlo morire”, vuole “bruciarlo”, vuol vederlo “cenere”, vuole “vedere i suoi occhi in un mare profondo, farlo affogare e spingerlo sempre più giù” e concludere poi con un ignobile “ti amo … bastardo!”.
Bella questa rappresentazione che traspare dell’uomo, vero?

Lui è traditore, bugiardo, violento, bastardo etc. etc. etc. e “lei” è sempre contesa tra più spasimanti, tra imbecilli che muoiono dentro ad un rifiuto e tra ingordi di sesso (altro che d’amore)!

Questa la contrapposizione: Lui = bastardo, traditore, inaffidabile etc. Lei = inarrivabile, unica, ferita e vittima!

Leggo anche che la Hunziker troverà spazio (forse) per dare ancora più voce alla sua campagna contro lo stalking e la violenza sulle donne in generale.
Come dire che … da questa immensa e seguitissima vetrina l’uomo ne esce colpevole anche di esistere.
E dire che di uomini coscienziosi, leali, fedeli, onesti, lavoratori e straordinari io ne ho conosciuti davvero tanti … mentre di donne con le medesime qualità il conteggio si ferma ancor prima di inizare! Parlano tutti di uomini infedeli e “cornificanti” ma chissà poi queste corna con chi le fanno? Certo … con un numero sconfinato di donne infedeli … ma chi grida più forte ha il vantaggio d’esser visto, trovato, aiutato e compreso per prima!

Come detto, assisteremo alle rivalità delle due primedonne, continueremo a vederle scendere da quelle sbrilluccicanti scale come dee, mostrando tutta la loro bellezza (altro non hanno … per cui!), assisteremo ad un fervido vociferare, ad un susseguirsi di gossip e nefandezze varie, ascolteremo (come sempre) canzoni mediocri, da cantanti mediocri con testi mediocri … questi ultimi studiati ad arte per accaparrarsi “il voto” di chi vi si identifica e … giocoforza l’obbiettivo è puntato sulla donna!

Un vero ciarpame coperto da migliaia di parole inutili e vuote, un nuvolo di esteriorità e pettegolezzi, l’imperante NON musica ed una settimana di noia televisiva per chi sceglie di seguire tal programma.

Come se tutto ciò non bastasse, domenica 13 febbraio, in molte città di Italia ci sarà una manifestazione per le donne. “Se non ora quando?” Questo il tema e titolo di questo immane e vuoto programma. Proprio questa mattina ho ascoltato un’intervista alla Spaak la quale denunciava senza mezzi termini la situazione buia, di crisi, difficilissima e terribile della donna Italiana oggi. Puntava il dito al solito leader politico che si occupa poco degli Italiani e molto delle Italiane, sviliva la figura della donna oggetto ed invitava anche gli uomini a partecipare a questo schifo mediatico!

Tutto questo mi fa letteralmente infuriare! Come uomo, come onesto cittadino e come essere pensante … tutto di me si ribella a ciò che vivo e vedo.
Non riesco neppure a trovare le parole per esternare quanto io sia disgustato e spaventato da ciò che sta accadendo nel nostro sistema!

Noi uomini arriveremo molto presto ad essere una categoria insignificante, bistrattata e discriminata in ogni aspetto della nostra inutile vita!
Sin da Eva la donna voleva essere come Dio … e molto alla svelta ci sta riuscendo, con la differenza che essa genera solo dolore!

“SE NON ORA QUANDO?” MAI!!! Ecco quando!

Tutta la massa femminile dice di discostarsi dall’immagine di donna che essa stessa s’è data, ma poi di fronte al successo, al potere ed alla bellezza si piegano tutte come fuscelli al vento! Ogni cosa della donna di oggi dimostra la sua debolezza, ma lei “trucca” questi suoi nefandi segni con grida, pettegolezzi e finta intelligenza!
Come si può non vedere quello che ci sta accadendo? Come è possibile essere così ciechi di fronte a tanta insensatezza?

“La donna Italiana sta vivendo un triste e buio momento!”(???)

Tanto per fare un esempio, Elisabetta Canalis è una delle donne più invidiate dal mondo femminile. E’ bellissima, è ricca, è famosa e come se tutto ciò non bastasse, è fidanzata con l’uomo più desiderato del mondo. Grazie a lui vive tra Los Angeles, Hollywood, ville milionarie nei posti più incantevoli d’Italia ed è la regina indiscussa del gossip da anni!
Quante di voi donne non desiderate quel genere di vita? Bene lei invece si mostra ad ogni occasione con un muso da povera bastonata, sembra che tutto il mondo le stia cadendo addosso e che poverina nessuno può capirla!

Cari miei, le donne sono quasi tutte così. Gli manca il neurone della soddisfazione e dell’essere contente ed appagate.
In alcuni posti del mondo ci sono realtà tristissime ed inenarrabili che vedono vittime (ma sul serio) la donna. Violenza di tutti i generi, la totale mancanza di diritti, anche i più basilari, povertà ed una vita intera spesa ad accontentare altri senza neppure aver diritto di mangiare allo stesso tavolo … ma è qui da noi che le donne si lamentano e manifestano in piazza!

Vergognatevi donne scontente e che sputate ogni giorno nel piatto dove mangiate!

domenica 6 febbraio 2011

La libertà secondo alcune ...


Sono molti i fatti, le circostanze, i mutamenti, le notizie e i comportamenti che oggigiorno spingono alcuni di noi a rivalutare il concetto di libertà. La nostra società e chi ne è parte integrante, si erge a giudici senza toga, si improvvisano promotori o detrattori di manie, usi e costumi e tendenze di pensiero.
In questo mio blog soppeso con ironia leggera una categoria, quella femminile, e più nello specifico cerco di svilire con grinta e senza mezzi termini la figura che il femminismo più becero, sguaiato e triviale vuole prepotentemente affibbiare alla donna di oggi. Le donne vere, quelle che non si riconoscono negli attuali e volgari stereotipi femminili, ma che … anzi … se ne discostano, hanno tutta la mia ammirazione e sana invidia.
Più in generale (penso che ormai si sia ben capito) io tollero come il fumo agli occhi tutte quelle categorie che per imporsi giocano sporco (spesso), gridano fastidiosamente, usano arroganza e vivono di distorte e surreali verità. Il femminismo appunto, gli animalisti, gli ecologisti, i politici ed i politicanti, i religiosi ed i loro “zelanti” adepti … insomma, tutti coloro che credono di cambiare il mondo con uno slogan o con un cartello tinto ad arcobaleno. E’ necessario fare una netta distinzione in merito: le categorie su menzionate fondamentalmente nascono con nobili scopi ma nel corso del loro esistere si innesca in “alcuni di loro” una sorta di sete impossibile da soddisfare che rende loro ed i loro messaggi qualcosa di fastidioso ed asfissiante.
Qualche esempio. Il femminismo, inteso come un movimento atto a lottare a favore di una categoria all’epoca poco apprezzata e spesso sfruttata, a contrastare atteggiamenti presuntuosi e soprusi etc. è un sollevarsi di voci che denunciano una disparità di diritti che certo andava rivista. Ma trasformare questo in uno smodato, sfrenato, tracotante, pretenzioso, saccente e frustrante grido inneggiante alla superiorità femminile ed alla “libertà” di abortire o concedersi ai più, non è altro che una metamorfosi scabrosa e non riconducibile affatto alle iniziali intenzioni.
Gli ecologisti, hanno preso forma come una sorta di movimento vero e proprio imponendosi in difesa del nostro pianeta, promuovendo usi e “consumi” meno inquinanti e destabilizzanti ed attuando giustissime e necessarie campagne con l’obbiettivo di sensibilizzare noi tutti a temi spesso dimenticati. Poi in “alcuni di loro” si innesca un’improbabile atteggiamento di superiorità che ghettizza tutti coloro che vivono sul pianeta senza per questo volerlo distruggere e che lascia repentinamente spazio all’uso di prodotti e servizi di cui proprio “non può fare a meno”!
Il mondo della politica, esso utilizza il motore più performante della storia: “la chiacchiera”. E’ un motore immune da rotture e guasti, è economico e trova SEMPRE la strada giusta da percorrere. Il popolo dapprima pende dalle labbra delle varie istituzioni, poi vedendo inevase promesse e propositi se ne discosta e ne rimane sfiduciato. C’è bisogno di un governo, non c’è dubbio, ma è altresì incontestabile che nessuno di noi necessiti di urla, menzogne, spergiuri, frodi, volgarità e tanta … ma tanta insensatezza mascherata (con la chiacchiera) da ottimi oratori!
Poi c’è la religione, che istituzione prima fra tutte, nasce dall’albore della civiltà umana ed anche prima, come una sorta di campanello d’allarme per l’uomo in quanto essere umano. Il bene ed il male, il concetto dell’amore tra uomini e popoli, di solidarietà e di un Dio che pur di perdonarci dalla nostra pochezza muore per noi etc. se non fosse che “alcuni di loro” (un buon 90%) dopo aver imparato a memoria 4 versi ,“quattro”, della Bibbia, incomincia a giudicare il mondo ed a mandare dritti all’inferno chi non la pensa come loro!
Così arriviamo ad una categoria, quella degli animalisti, che da sempre ha generato in me un forte senso di fastidio. Essi spesso sono la categoria più contraddittoria che esiste ed è popolata per lo più da donne. Prima di uscir di casa cospargono i loro bei corpicini di creme e prodotti per la bellezza (?) che hanno contribuito all’estinzione di qualche specie animale, ma se vedono qualcuno rimproverare un cane si trasformano in iene assetate di sangue, in vipere velenose e traditrici, in ragnacce prive di garbo ed educazione … e questo … temo … sia l’unica applicazione che vedo tra loro ed il mondo animale. Hanno cani e gatti e li vestono di tutto punto, spendono per loro stipendi interi per farli sembrare più belli e simpatici. Dedicano a queste bestiole attenzioni morbose e fastidiose, inneggiando all’amore per gli animali, ma se poi in campagna incontrano una serpe scappano tutte come codarde.
Il Ministro Brambilla, animalista convinta, vuole ed in alcuni casi c’è già riuscita, liberalizzare l’ingresso agli animali nei luoghi pubblici come uffici, ristoranti e bar etc.
Sarebbe molto divertente entrare nel suo ufficio con un crotalo diamantino incazzato come un bufalo e tirarglielo addosso!
E’ certamente una legge che piace più o meno a tutti. Proprio perché nella nostra società DEVI amare gli animali, DEVI rispettare, adulare, arricchire, spendere e osannare la donna. Non ci sono “ma” né “però”! Non possiamo più dire in pubblico che a noi non piacciono i cani, né che sopportiamo a malapena la stupidità di nostra moglie. Perché le suddette categorie, armate di megafoni, ripicche e violenza psicologiche ci impongono a conformarci al sistema.
Se io apro un ristorante, sono OBBLIGATO a munire la cucina di armadietti (uno per dipendente) dove dentro dovrò riporre le calzature con cui lavoro e mi viene fatto divieto di usarle fuori dalla cucina stessa. Però poi permettiamo all’animale meno pulito della terra di entrare nei locali dove si somministrano cibi e bevande. Io operatore e titolare devo munirmi di guanti usa e getta e di copricapo, ma se ad entrare nel mio bar è un cane bagnato dalla pioggia che si sgrulla di dosso pulci, saliva, acqua e peli è comprensibile ed è ammesso. Ma avete visto come si salutano i cani??? Dove mettono il muso? Cosa leccano?
Non posso, non voglio credere che questo possa accadere in scala Nazionale.
Miei cari, se dovesse capitarvi di uscire con una donna per portarla a cena in un lussuoso ristorante e durante la vostra conversazione lei mima un orgasmo stile “Harry ti presento Sally” convinta che voi le stiate facendo un piedino … non vi preoccupate è il volpino del tavolo accanto!
A parte le freddure, questa società, insieme ai suoi protagonisti più licenziosi, e ad alcuni appartenenti alle categorie su citate, ha uno stranissimo concetto di libertà, un concetto errato ed io non posso sentirmi libero di prendere un caffè in un bar dove un cane, certamente accadrà, mi piscerà sulla gamba o cercherà di accoppiarsi con la vecchietta accanto, in mezzo a risa di divertimento e simpatia per la cara bestiola senza che nessuno abbia più il coraggio di trattare un cane per quel che semplicemente è!

E mi chiedo: sarebbe questa l’utilità delle quote rosa?
Mah!

martedì 1 febbraio 2011

Le donne sono PAZZE!


La nostra giornata è variopinta di numerose attività; il lavoro, la casa, la spesa, la famiglia, lo sport, lo svago, gli impegni vari e molto altro costituiscono un puzzle di situazioni e circostanze diverse e spesso inattese. A volte si ha la sensazione che le ventiquattro ore del giorno non bastino più.
In ognuna delle nostre faccende quotidiane si potrebbe trovare un pretesto per intavolare una discussione con qualcuno.
Sembra ci sia un filo conduttore che unisce ogni tassello del nostro puzzle … il litigio!
Se volessimo litigare, potremmo fare solo quello nell’arco della nostra giornata. Abbiamo la vicina impicciona e suo marito arrogante, abbiamo l’edicolante che non ci saluta, incontriamo pazzi scatenati che ci tagliano la strada, figli ribelli, mogli lagnose e mariti ingrati, la politica che ci assilla e preoccupa, la nostra squadra del cuore che perde da mesi, il palinsesto televisivo che cambia all’improvviso facendoci mancare l’ultimo episodio della nostra serie cult preferita, il salumiere che non capisce, l’amante che pretende altri soldi, l’ex moglie che ci nega i figli e “batte cassa”, l’ex marito che si comporta come Fabrizio Corona (mio Dio vi prego … un essere di quel tipo ne basta già uno … e puzza già di marcio) … e possiamo continuare all’infinito.
Spesso dopo liti furiose ci si riappacifica, ci si sente meglio oppure si è sorpassato quell’invisibile limite che renderà quel momento “senza ritorno”.
A volte … anzi spessissimo, si litiga per ragioni così superficiali che ce ne dimentichiamo subito dopo.
La donna, almeno in base a ciò che ho potuto osservare, litiga (anche qui) diversamente dall’uomo. Il litigio nella donna inizia nella sua stessa mente (pensa tu!). Un complimento negato, una dimenticanza, un pizzico d’indifferenza, una frase detta con un tono aspro, una collega più carina etc. generano nella donna un cambiamento d’umore improvviso e malcelato. Te le ritrovi mutare da un istante all’altro e da felici e sorridenti ti “portano il muso”! Quando te ne accorgi, ti chiedi: “Oddio che ho detto???!” Ma con una donna non è il solo quesito che devi porti; ti devi domandare “cosa” hai detto, “quando” lo hai detto, “come” lo hai detto, “perché” lo hai detto, “con quale tono lo hai espresso”, “cosa intendevi veramente e cosa sottintendevi”, se volevi lanciare qualche messaggio oppure insinuare un dubbio, se stavi mentendo o se eri sincero … insomma!!!
Ma si passa al successivo “step” ed allora, ci muniamo di coraggio e le chiediamo: “Che succede amore?” E lei: “… se non lo capisci da solo!”
Oppure: “NIENTE!!!”
Ed inizia la discussione vera e propria. Tu insisti per capire che diavolo le è preso e lei lì a farti rosolare sulla graticola dell’incavolamento più crudo. In un batter d’occhio quella che era una bella passeggiata con la tua amata s’è trasformata in un torbido e paludoso litigio.
La cosa va avanti per decine di minuti e possono palesarsi due scenari possibili. Il primo: tu non ci stai a rovinare il tuo e vostro umore ed insisti per capire cosa è successo ed allora “dai e dai” lei sbotta accusandoti d’aver guardato un’altra per strada. Tu ti imminchi come un demente e le urli le tue ragioni, lei ti urla le sue … ma (e qui viene il bello) dopo un certo livello di stress e nevrosi la donna urla!!! Grida proprio come una PAZZA! Ma attenzione … non vi urla le sue ragioni … grida e basta mimando di strapparsi i capelli! La seconda, tu te ne freghi e la lasci marinare nella sua nevrosi femminile.
Nel primo scenario c’è qualcosa che potrebbe farmi ridere anche in un contesto davvero serioso: l’atto dell’isteria femminile è quanto di più divertente esista! Per vederlo bisogna saper usare bene le parole e quando lei arriva al limite della sopportazione umana (mentre sto scrivendo singhiozzo dal ridere al solo immaginarlo) e non ha modo di ribattere … urla!!! E’ stupendo!
Il fatto è che le donne hanno un diverso modo di recepire le cose, hanno una sensibilità più sviluppata ed imperante, sanno leggere tra le righe, riescono a comprendere gli stati d’animo anche solo dal tono di voce o da un’espressione facciale. Questa è certamente una loro forza, che scherzosamente noi maschi confondiamo con una debolezza, ma è innegabile la marcata sensibilità di una donna.
Quando una donna perde le staffe, ma sul serio, diventa qualcosa di atrocemente esilarante! Le avete mai viste fare a botte? Ho detto tutto!
In ogni caso, la prossima volta che vi capita di litigare con vostra moglie o la vostra compagna, fateci caso … ne riderete … ed allora lei si imbestialirà ancora di più!
Comunque … per quanto possibile cercate di vivere in pace con le vostre compagne e siate più attenti ai loro bisogni emotivi … magari sedandole!