domenica 23 gennaio 2011

Perchè le donne vanno in bagno in gruppo?


Vorrei, con questo post, dare soddisfazione ad un quesito che ha scovato svariate risposte ma che incredibilmente non appaga la mia audace curiosità maschile che, in questo caso, trasuda femminilità preoccupante! Si … insomma, sono curioso come una scimmia!
Perché le donne vanno al bagno in gruppo o in coppia???
E’ un “bisogno” fisico, “di pancia” … non so se s’è capito … visto che si parla di wc!
Vedete, dopo qualche drink alla Sam (e vi assicuro che sono assolutamente imperdibili) e dopo essere riuscito a conquistare uno straccio di fiducia alle donne presenti nel mio “bar” ho chiesto loro (a freddo) il perché di un comportamento così strano che è inusuale per un uomo quanto scontato per una donna.
Voglio riportarvi qualche strampalata spiegazione fornitami:
1. “Ci andiamo insieme perché solitamente i bagni per le donne sono trascurati, sporchi e poco attrezzati. Questo ci costringe a chiedere alle amiche di venire con noi per farci … come dire … da guardarobiere, mantenendo per noi le nostre borsette, i nostri accessori e tanto altro.”
2. “Noi donne utilizziamo la scusa dell’andare in bagno per innumerevoli motivi, spesso essi non hanno nulla a che fare con il bisogno fisiologico ad esso negati.”
3. “Per incipriarci il naso.”
4. “Per raccontarci l’ultimo pettegolezzo al riparo da orecchie indiscrete.”
5. “Per sentirci più sicure … visto che i bagni sono sempre posizionati nei retro dei locali, al buio e poco al sicuro.”
Voi siete soddisfatti? Ne dubito!
Ma perché, perché, perchééééééééé???
Eppure tanto è considerato “normale” vedere gruppi o coppie di donne andare in bagno insieme e tanto è scandaloso sentire un uomo che a tavola dice: “Vado un attimo in bagno … scusate!” Ed un commensale rispondere: “Aspetta, ti accompagno!!!”
Vi supplico, non dite che non è vero!!!
Desidero chiedere a tutti voi il vostro parere, se in un “bacino” così ampio che offre internet ed i miei lettori io possa trovare la risposta, quella onesta, che non lasci spazio ad interpretazioni, una risposta sincera, di cuore ed … ancora … di pancia!
Nel frattempo io vi dico la mia: “A mio avviso le donne vanno in bagno insieme perché assolutamente consapevoli di essere delle cesse ed allora si uniscono per fornirsi a vicenda i migliori gadget disponibili sul mercato dei sanitari!”
Con simpatia e senza cattiveria … il vostro Sam.

mercoledì 19 gennaio 2011

Padri separati e violenza femminile!


La nostra società sta subendo innumerevoli metamorfosi, i mutamenti vergono al peggio, i cambiamenti delineano ulteriori impoverimenti morali e gli “altri tempi” assumono forme vacue, dissolte, dimenticate e frivole. Ciò che è palesemente giusto si trasforma in qualcosa a cui segue un “ma”. Pilastri che sorreggevano intere istituzioni come la famiglia, il buon senso, l’educazione, il rispetto, la genitorialità, i diritti e le condanne, sono stati abbandonati. Al loro posto si è costruito un vero “eco-mostro” morale che priva tutti noi di una visione chiara di ciò che ci circonda! Per ogni aspetto della nostra vita siamo indotti ad urlare per farci ascoltare, ad assumere avvocati nella speranza di veder difesi i nostri sacrosanti diritti che … fino a ieri erano INDISCUTIBILI ma che oggi aprono un giostraio di parole, di precedenti legali, di arringhe alla Perry Mason e di chiacchiere vuote e poco producenti; siamo spinti a depredarci l’anima l’un con l’altra, ad odiarci dopo esserci amati ed a distruggerci perché lasciarci soltanto, non appaga più i nostri assetati spiriti vendicativi.
Nella nostra quotidianità respiriamo diverse arie, viviamo mogli, mariti, figli, amici, parenti e conoscenti e sembra che ad ognuno di loro noi dobbiamo qualcosa. Se così non fosse, perché la gente assume diverse attitudini a seconda dell’attuale interlocutore? Perché ognuno di noi ha perso il coraggio di esprimere la propria opinione? Credo che sia a causa dell’immotivata paura della mannaia che ci stigmatizza come “discriminanti”! La discriminazione è una diversificazione iniqua del giudizio, una disparità di trattamento.
Io, a modo mio, penso che sotto la voce “discriminazione”, ci siano trilioni di cause verso qualcuno. Oggi, in un mondo dove essere contraddetto è sinonimo di violenza inaudita e dove un “no” equivale ad un incontrastabile muro sotto il quale arrendersi, l’argomento della discriminazione è sovrappiù palesato da tutti … media per primi.
Oggi siamo TUTTI discriminati. Ma c’è una categoria che della discriminazione ha fatto il suo reale, assiduo, assordante, fastidioso ed insopportabile emblema … quella femminile!
OGNI atteggiamento, seppur innocuo o indesiderato, genera nelle donne odierne un fastidio che le riconduce inevitabilmente alla discriminazione sessuale. La scia maleodorante che ha lasciato il femminismo più becero s’è trasformata in una vera e propria strada da percorrere. Ne ha posto nuovi paletti, pietre miliari, punti di riferimento e “semafori” oltre i quali, c’è altra strada da percorrere. Al grido del “vogliamo essere trattate come gli uomini”, si è aggiunto quello del “il corpo è nostro e ci facciamo quel che vogliamo”, poi, a far da coro “liberalizzazione sessuale”, “parità salariale, diritto al voto, eguaglianza, noi non siamo oggetti e basta essere discriminate!!!”
Basta assumere un atteggiamento obiettivo per rendersi immediatamente conto che la donna ha ottenuto tutto quanto ha voluto ma facendo un’oculata cernita di diritti, doveri, responsabilità e buon senso. Si è scelta dal mazzo tutte le cose più comode. Lì dove non ci è riuscita ha trasformato nitidi concetti in nebbiose alternative. Come la violenza. Per la donna la violenza è quella subita dal proprio uomo, la violenza contro le donne in generale, la violenza sugli animali e poco altro. I mezzi d’informazione ci affollano la testa di casi “quotidiani” di violenza contro le donne, fino a farla sembrare una vera e propria ecatombe, un virus che colpisce indistintamente ogni maschio vivo, un morbo inarrestabile. I Tg ci raccontano storie e drammi che rasentano la pazzia ed a volte vi ci sguazzano proprio. I giornali inveiscono sull’uomo, lo dipingono come un mostro, un essere imprevedibile ed assetato di sangue femminile. Ci sono donne che se gli cade qualcosa a terra ed un uomo gentilmente si offre per raccoglierla, loro ne sono offese, guardinghe, sospettose e puzzone … “snob” … in altri termini!
Noi tutti sappiamo bene che non esiste una sola violenza. Si può “violare” qualcuno in mille modi. Io personalmente credo che l’essere più subdolo e violento (in certi casi ed in casi circoscritti) sia la donna.
Ho già accennato alla vigliaccheria femminile che si manifesta dopo la rottura di un legame ed intendo continuare su questo tema. Secondo la legge se un uomo è benestante e la sua ricchezza dona a sua moglie una vita agiata, comoda, lussuosa e sfarzosa, all’atto del divorzio si procederà per garantire alla ex moglie lo stesso tenore di vita che aveva prima della separazione. Perché questa stessa misura non viene applicata anche in caso contrario? Come mai quasi sempre, tranne in occasioni di evidente disagio della madre, i figli vengono affidati alle mamme? Per quale dannata ragione nel 99% dei casi chi ci “guadagna” in un divorzio è sempre la donna?
La violenza di una donna è un atto invisibile, non eclatante, non lascia cicatrici o lividi evidenti ma raggiunge il profondo dell’animo umano devastandolo e depredandolo! I figli vengono usati come armi per infliggere indicibili dolori. La genitorialità del padre è annientata, la sua figura è abbattuta e la sua immagine e reputazione viene infangata e distrutta! I padri separati sono una categoria dimenticata, nascosta, di cui si dice poco o nulla ma che con dignità continuano le loro vite, se così possiamo chiamarle, a stenti! Dopo una capillare ed attenta divulgazione di falsità, essi perdono amici, vengono trattati come “mostri”, perdono figli ed il diritto di crescerli e vengono depredati di ogni cosa. Ma di questa immane violenza … certo non ne parla nessuno. Forse perché si corre il rischio di mettere in cattiva luce sua maestà la donna! Sta di fatto che l’uomo e la donna utilizzano diversi tipi di violenza … ma una sonora sberla, seppur dolorosa, non può neppure essere paragonata alla violenza subdola e malvagia di una donna!
Dov’è il tanto preteso diritto alla parità in questo caso??? Chi è ad essere veramente discriminato?
Se si incappa in un errore contro una donna, lei si vendicherà IN ETERNO! Non sarà mai sazia di farvi del male. Vi esternerà tutto il suo disgusto facendo uso di ogni occasione o circostanza. Sguardi, gesti, freddezza glaciale, sarcasmo, pettegolezzo, lavaggio del cervello a tutti coloro che vi conoscono … compresi, loro malgrado, i figli! E non ha importanza quanto è grave la motivazione per cui il vostro rapporto si è rotto, lei non conosce il perdono, la pietà per la donna è un concetto astratto. E di tutto questo nessuno ne parla, i media non si pronunciano, nessuno si schiera e il popolo ignora questa bassezza morale tutta al femminile!
L’opinione pubblica, la società ed i media, forniscono alla donna innumerevoli scorciatoie e scuse per “giustificare” ogni cosa. Se la donna ammazza il proprio figlio essa può essere pazza, può aver avuto uno scatto d’ira difficile da controllare perché nel periodo delle mestruazioni o perché in menopausa o perché in depressione o depressione post partum e tante altre corbellerie. Se un uomo assesta un bel destro sulla faccia di colei che gli sta rovinando la vita egli è un violento … punto e basta! Un mostro!
Così l’uomo, l’ex, si trasforma in un essere privo di sentimenti, un obbiettivo su cui scagliare ogni nefandezza, un argomento di conversazione con amiche e parenti atto a demolire la reputazione del proprio ex, un paragone (in negativo è ovvio) da palesare ai figli con l’intento di snaturare un buon rapporto e per “sporcare” l’immagine di padre che fino a quel momento avevano!
Questo post, lo avrete capito, non fa ridere per niente, non riesco a trovare nulla di divertente in un simile scempio dei diritti fondamentali dell’uomo; vorrei però incoraggiare (per quel che vale) tutti coloro a cui è stata tolta la vita a tener duro e a lottare perché i propri sacrosanti diritti siano rispettati e non calpestati. Fate ricorso alle molteplici associazioni che danno supporto legale, giudiziario ed anche morale … senza alcuna vergogna. Non nascondete ciò che vi è accaduto, essere vittime non significa essere stupidi né malvagi. Non lasciatevi andare, non scoraggiatevi ed anche se l’aridità che la vostra ex moglie ha portato nelle vostre vite è sempre più opprimente, tirate fuori orgoglio, coraggio e forza. Fatelo per i vostri figli, dimostrando loro che le accuse delle loro mamme erano infondate e che voi, anche se avete qualche colpa, siete dei buoni padri e delle brave persone. Riappropriatevi della dignità che vi è stata sottratta ingiustamente, riacquistate credibilità verso voi stessi e gli altri, costruitevi un’ottima reputazione e quando la vostra strega di ex sentirà commenti positivi su di voi, quando vedrà che i vostri figli vi amano e che tutta la sua folle costruzione di bugie sta’ inesorabilmente crollando … sarà quello il più bel momento della vostra vita! Poi lasciatela macerare nell’alcool dove si rifugerà ed osservatela quando sarà emarginata da tutti perché tutti avranno capito di che pasta essa sia!!!
Vi auguro, cari ex mariti e padri, tutto il bene del mondo ed alla vostra ex gli auguro che tutti i soldi che vi frega mese dopo mese li spenda in medicine!!! (questa era bella!)

martedì 11 gennaio 2011

Il sesso ... oggi.


Nei giorni scorsi mi è capitato di imbattermi in alcuni articoli su internet che tentavano (a fatica devo dire) di farci una bella lezione sul sesso.
Ho trovato imbastite parole sconosciute che potrebbero disorientare chiunque.

Ho letto di decaloghi ben precisi per insegnarci cosa fare e cosa non fare “sotto le lenzuola”. Ho letto cosa fare prima e dopo essere stati sotto le lenzuola. Ho scoperto come fare per portarti una donna o un uomo sotto le lenzuola … ma … (mi son chiesto) “lo sapranno ‘sti geni che il sesso si può praticare, oggi più che mai, ovunque?”

Freddure a parte, della serie: “Il Sesso questo sconosciuto!”
Se non fosse che di donne incinte ne trovi pure sulle copertine dei dischi (vedi l’ultimo album della neo-mamma Nannini). “Qualcuno saprà come si fa’” … mi dico!
Eppure, a ritenersi esperti di erotismo, sono sempre in troppi.

Una volta parlare di sesso non era così facile. Erano i maschi a farlo (a mio avviso fin troppo). Molti maschioni, con baffetto alla Zorro ed ammiccanti come rinoceronti, riempivano la testa degli sfortunati baristi (io compreso) con racconti di conquiste e di prestazioni surreali. Facile ritenere che chi tanto parlava …! Non ci voleva una laurea per intuire che dietro ad innumerevoli fandonie si celava una scarna realtà, spesso confinata alla solitudine. Un uomo che passa da un letto all’altro e che poi ne fa un curriculum o è così stupido da ispirare una puntata di “X-Files” per scoprire che ne è stato del suo cervello, oppure è un bugiardo. Ma figurati se io “incontro” la moglie del fruttivendolo e poi lo racconto al barista … sai le Williams che mi tira dietro l’ortolano!!!
Per quanto mi riguarda, il sesso dev’esserci solo nell’ambito del matrimonio … si, di un altro però! Scherzo!
Oggi invece il sesso è un argomento di discussione onnipresente. Dall’eccesso degli uomini s’è velocemente passato a quello delle donne. E’ solo che sentir parlare una donna di sesso è deprimente come un’intera serie de “La signora in giallo”, per contro, sentire un uomo snocciolare cretinate è divertente, perché dopo lo si prende in giro in gruppo e vi assicuro che in un ambiente da Bar il divertimento è assicurato.
Oggi il troppo parlare di sesso fa venire l’ansia da prestazione anche a fido!
Leggo inoltre che le donne ci accusano di fare troppi “errori” in fatto di sesso. Secondo le nostre donne noi possediamo poco “Pathos”, vorranno forse dirci che non siamo delle “macchine”? Ci accusano di dormire subito dopo … sarà perché le donne “dopo” o ridono, o piangono, o parlano, o hanno fame o vogliono le stramaledette coccole! Qualcuna odia il fatto che alcuni di noi, dopo il sesso, si fa una doccia. Intanto vi assicuro che non è perché ci vogliamo ripulire del vostro spesso strato di trucco, per quello ci vorrebbe una bonifica … è solo che abbiamo sudato! Altre ci sgridano se fumiamo, ma non lo fanno perché vorrebbero evitarci un cancro ai polmoni (per alcune di loro noi valiamo più da morti che da vivi … quindi!), ci sgridano perché il fumo “puzza”! Le sue loffe allo “Skifidol” invece sanno di saponetta … ma dai! C’è anche chi non sopporta che dopo l’intimità si vada a far razzia nel frigo. Ma perchéééééééé????? Ho fame quindi mangio. Invece loro dopo il sesso hanno la fantastica idea di andare a “svegliare” il figlio per portarselo a letto, questo si che è romantico al punto giusto!

Ci sono donne che hanno più cretinaggine in testa che neuroni. Si, insomma, quante storie!!! Dobbiamo fare i conti con l’ansia da prestazione, quella del dopo prestazione, con l’asincronia, con l’amplesso, con lei che grida ed il vicino anziano dall’altra parte del muro crede che lo stiano chiamando … è proprio uno strazio.

Non siamo noi a commettere “sempre” degli errori, anche le donne ne fanno smisuratamente e se è vero che “sbagliando si impara” … cavolo, sembra che loro abbiano passato la vita a studiare!

Non credo ci sia nulla da obiettare, una volta le cose erano tutte più semplici e meno complesse. Oggi ci si sente sotto l’inquisizione spagnola, le donne ci fanno così tante domande che sembrano la brutta copia del Tenente Colombo. Non c’è più il rispetto, l’infatuazione, l’innamoramento, il corteggiamento, l’attesa, la conquista, il desiderio, le paure e ultima, ma la più importante: l’amore. A volte penso che per le odierne generazioni il sesso sia diventato uno dei tanti piacevoli intrattenimenti. Si va’ in pizzeria, si va’ a ballare, si gioca alla Playstation, ci si ubriaca fino al coma, ci si droga e … si fa sesso! Tutto sullo stesso piano.
Sarebbe bello ripercorrere a ritroso la strada che la società a preso e preteso con la rivoluzione sessuale.

Vi rendete conto che vedere due anziani seduti su una panchina, magari davanti ad uno spettacolare tramonto, che si baciano con lo stesso amore di decenni prima è un’immagine rarissima?
Tutto questo vuoto ciarlare su giornali patinati e frivoli, distoglie la coppia dai propri piaceri e gioie.

Perché è di questo che si tratta, non “fare sesso”, ma farlo in un contesto dove a farla da padrona non sono i consigli di pseudo esperti ma l’amore per il proprio marito o la propria moglie … amore, con tutto ciò che esso significa.

Il buon vecchio Norm, incalzato dalle battute sul sesso, da parte di Cliff, Sam, l’Allenatore, Carla e Diane disse scocciato: “Basta ragazzi, voi non capite! Se avete per moglie una come Vera non pensate al sesso, pensate a come non farlo!”
Il sesso, oltre alle implicite prerogative carnali, può essere un’ottimo pretesto per ridere, divertirsi, coinvolgersi e quindi amarsi … ma non può essere ridotto ad un manuale di istruzioni!
Oddio, le donne sono incomprensibili come il manuale dell’acceleratore di atomi scritto in aramaico antico, ma non credo che si debba ricorrere a freddi regole e studi. Voglio dire … Adamo non sapeva neppure leggere e scrivere e ha capito da solo come dovevano andare le cose! (a proposito, pare che la prima parola pronunciata da Adamo fosse: “Stai zitta!” rivolto a Eva dopo aver fatto l’amore).

E dire che oggi sono gli uomini ad avere il mal di testa … ci sarà una ragione!

sabato 1 gennaio 2011

Essere mamme ... oggi!



Mi accade spesso di ritenere che certe persone, perlopiù donne, siano così stupide da dover andare in giro con il casco! Tanto più mi convinco di essere esagerato e talvolta intollerante alle sfumature comportamentali degli altri, tanto più vengo orrendamente sfigurato e deriso dalla realtà quotidiana!

Da un recente articolo su Internet leggo che essere madri oggi è più difficile rispetto al passato. A “partorire” una simile scempiaggine mentale nientemeno che una ricerca condotta dall'Istituto Strategy One, per conto di Milupa, su tutto il territorio nazionale.
Anche se da questo studio si evince che rispetto alle precedenti generazioni i papà sono più presenti e coinvolti e che a contribuire e alleggerire il carico della mamma ci siano i nonni, un incredibile 76% delle madri intervistate ritiene che sia ancora troppo difficile essere genitrici, educatrici e madri. Pensate che il 18% di esse lo trova “estremamente difficile”!
I padri, rispetto al passato, sono più emotivamente coinvolti con la crescita del figlio, contribuiscono molto di più nella gestione della casa e nelle faccende domestiche e cercano sempre meno scuse per sfuggire al loro ruolo di genitore.
I “punti di riferimento” delle mamme odierne sono:
1. Il pediatra (78%)
2. Internet (50%)
3. Libri (47%)
4. Riviste specializzate (47%)
A seguire abbiamo motori di ricerca, forum, dove poter condividere la propria esperienza e siti ad hoc.

Questa l’analisi della ricerca dei nostri “professoroni”: essere madri oggi è più difficile rispetto al passato! E c’è pure chi gli ha dato una laurea!

Negare l’evidenza è come chiudere gli occhi, smettere di ascoltare, voltarsi ad un fatto e già per questo è un atteggiamento odioso, ma se poi ad essere chiamate in causa sono intere categorie di persone, diventa davvero offensivo!
Una volta la madre, nei mesi della dolce attesa, viveva ogni sorta di disagio.
Oggi c’è un rimedio a tutto, tanto che le donne incinte il disagio se lo inventano per chiedere attenzioni.
Una volta la donna partoriva con dolore (grazie a Dio!), oggi si fa’ l’epidurale!
Una volta il padre vedeva il figlio solo dopo che era stato ripulito, “a giochi fatti”, oggi è accanto alla partoriente a farsi coprire di insulti per averla messa incinta (chissà dov’era lei in quei momenti!)
Una volta la mamma, con un piccolo neonato, al mattino accendeva il fuoco, preparava la colazione ed approntava la famiglia per le varie attività quotidiane; oggi le basta spingere un pulsante per “ogni” cosa.
Una volta la mamma allattava al seno, oggi dispone di latte già pronto per neonati.
Una volta la madre preparava le pappine, grattugiava le mele e le banane, oggi “serve” l’omogeneizzato.
Una volta la mamma puliva la casa e si spezzava la schiena, riusciva a combinare le attenzioni e le esigenze di un neonato alle innumerevoli faccende domestiche e all’ora di pranzo la famiglia si sedeva a tavola di fronte ad un pasto completo, salutare e fatto a mano; oggi le mamme dispongono di mariti sempre più attenti (così dice la ricerca), che aiutano in casa, hanno i nonni, le baby sitter, le sorelle e le amiche. Il pranzo esce già bello pronto dal microonde.
Una volta le mamme andavano al mercato a fare la spesa … A PIEDI … oggi, non solo hanno le loro macchinine rosa, hanno i parcheggi riservati alle donne e casse dedicate ai supermercati … gli abbiamo pure creato il taxi rosa!!!
Non vado oltre, non serve a nulla. Sappiamo tutti molto bene che la vita della donna di una volta era all’insegna della fatica e che oggi invece, la mamma ha TUTTO a disposizione!
Mi verrebbe da ridere quando leggo o ascolto certe idiozie, ma ritengo ci sia ben poco da ridere nel sostenere una tale eresia!
Qui si svilisce la figura di madre che tutti dovremmo avere, si offusca un caldo ricordo di profumi genuini, di carezze affettuose, di odori materni, di accoglienza incondizionata, di colori, sapori e immagini che abbiamo delle nostre madri e nonne e che ad ogni richiamo della mente ci commuove! Non scherziamo signore, non siate più sciocche del solito … non cercate scuse per dimostrare che siete delle viziate e che non sapete neppure attraversare la strada, visto che non siete mai andate a piedi! E’ ovvio e scontato che mi riferisco a quelle mamme che osano sostenere una così imponente stupidaggine, a quelle che dichiarano di essere “mamme all’antica” come la D’Urso e altre fortunatissime donne che sputano quotidianamente nel piatto dove mangiano!
E’ un dato di fatto che l’essere madri è il “lavoro” più difficile in assoluto. Questo ruolo ERA della donna, la sua casa, la sua famiglia erano il suo impero. Lei riusciva a conciliare tutto come un maestro dirige la sua orchestra, era presente, efficiente, risolutiva, misurata e tutto quel che faceva portava onore e decoro alla sua casa e famiglia. La mamma di ieri non possedeva bagagliai capienti, ma trasportava carichi pesanti sulla testa e con le mani teneva stretti a se’ i suoi “tanti” figli. Quel che si mangiava era sempre passato sotto le sue sapienti e callose mani e non sotto fredde catene di montaggio. Ciò che si indossava era inamidato, profumato, elegante, presentabile, dignitoso e spesso confezionato da lei stessa, non da atelier di moda e senza “marchi di fabbrica” ben in vista come ad attestare chissà cosa. Quei momenti indimenticabili che si viveva stretti in case, appaiati come acciughe, si era circondati dal pulito non da asfissianti profumi alla moda che sono addirittura “belli da vedere”! Aveva gusto nell’arredare casa e lo faceva senza spendere interi patrimoni!

C’è un altro fatto ineluttabile: non era mai adeguatamente apprezzata per quel che faceva.
Ma poi lei si è ribellata a se stessa, e dopo aver creato una realtà plastificata e finta, una patetica imitazione della vita, dopo essersi circondata di diritti che credeva non possedere e di ogni invenzione per alleggerirle l’esistenza … si lamenta pure sostenendo che essere madri oggi è estremamente difficile!!!

Non ci si può credere! E’ disarmante!

Se le nostre nonne e madri vedessero la Parodi che usa la carta forno pure per l’insalata e che utilizza spessissimo cibi già pronti … gliene direbbero quattro!
Se vedessero donne che passano venti ore al giorno in tv e le ascoltassero dire di essere timide e donne d’altri tempi rimarrebbero inorridite!
Se vedessero quella musona della Canalis ne chiederebbero la carcerazione per inadeguatezza sociale.
Se vedessero i figli di oggi, presuntuosi, rabbiosi, distaccati dalla realtà, incapaci in ogni aspetto della vita e sempre più saccenti si armerebbero delle loro dolorosissime pantofole e giocherebbero a tiro al bersaglio con i nostri zigomi.
Se vedessero i quintali di trucco che la donna di oggi cosparge se stessa la farebbero bonificare!
Se vedessero programmi in tv targati Signorini, D’Urso, Marcuzzi ed il Grande Fratello, dopo esserne offese ed indignate, prenderebbero un libro e si metterebbero a leggere nutrendo le loro menti di cose serie!

Per fortuna o purtroppo a loro è risparmiato tale scempio morale!