lunedì 30 maggio 2011

Donne in carriera


C’era una volta un principe prossimo a diventare Re. Per dimostrare il suo coraggio dovette passare la notte nella foresta da solo. Nel fuoco del bivacco, nel bel mezzo di una strana visione, ecco che gli appare il santo Graal, simbolo della grazia Divina. Una voce disse al giovane principe: “tu custodirai il santo Graal onde possa guarire il cuore degli uomini!” Il ragazzo, preso da stupore, estasi e pensando già ad una vita agiata e di potere, allungò la mano per afferrare il Graal … ma esso svanì, lasciandogli la mano tremendamente ustionata dal fuoco! Mentre il Re cresceva, la sua ferita si faceva sempre più profonda e grave, finché la sua vita … non ebbe più scopo! Non credeva più in nessuno, nemmeno in se stesso. Non era capace d’amare né di sentirsi amato e … forse … era ammalato di troppa esperienza. Così cominciò a morire dentro; finché un giorno, un giullare entrò nel castello e trovò il Re da solo, ed essendo un semplice di spirito egli non vide “il Re”, ma vide soltanto un uomo solo e sofferente e disse al Re: “… che ti addolora amico?” Ed il Re gli rispose: “Ho sete e vorrei dell’acqua per rinfrescarmi la gola” … allora il giullare prese una tazza che era accanto al letto e la riempì d’acqua e la porse al Re, ed il Re cominciando a bere, si rese conto che la piaga si era rimarginata e guardandosi tra le mani vide che aveva il santo Graal; … ciò che aveva cercato per tutta la vita!!! Rivolgendosi al giullare chiese stupito: “Come hai potuto tu trovare ciò che i miei valorosi cavalieri non hanno mai trovato?” Il giullare rispose: “Non lo so’, io sapevo solo che avevi sete!”

Dal film: “La leggenda del re pescatore”.

Non so se per voi sia lo stesso, ma per me è una storia toccante e ricca di significato.

A mio modestissimo parere, il Barista è il MESTIERE più bello che esista. Ho sottolineato “mestiere” perché oggi fare il barista non è altro che un ripiego per neolaureati, studenti e sfaccendati in cerca di qualcosa di semplice.
Essere un “vero” barista è una attività che ormai oggi, quasi non esiste più. Non c’è più scuola né passione, l’educazione ed il rispetto per il cliente sono latitanti in cerca d’asilo politico e l’arte di essere portati al dialogo è pura utopia.

Io vengo dalla vecchia scuola, vecchio stampo e vecchie maniere … che però, guarda caso fanno sbiancare tal giovanotti abbronzatissimi e di, ZERO spaccato esperienza, (concedetemi questo modo di dire) e tal giovinette tutte poppe, sorrisi stupidi e minigonne!

Essere Baristi (la B grande è in onore di questo stupendo mestiere) è un po’ come un’attività sociale. Da Sam passano contadini, camionisti, dottori, commesse, ricercatrici, laureati, avvocati, giudici, direttori, lavapiatti, garzoni, giardinieri, muratori, legali, commercialisti, rivenditori, psicologi, esperti, manager, presidenti, politici, lavandaie e scansafatiche che alle 6 del mattino ordinano uno “Stravecchio”!

Tutto ciò non è assolutamente facile!

Ti ritrovi, nel tempo tra un caffè ed un altro, a dover disquisire di astrofisica, ingegneria o come togliere la puzza di fritto dagli abiti dei camerieri; da interventi a cuore aperto al miglior filo per il decespugliatore, dalla politica estera e Nazionale al sindaco del paese che se la fa’ con la portinaia del municipio, dalla canna da pesca in carbonio alle esche di ultima generazione … insomma, è un lavoro complesso, fantastico, dove è impossibile (per chi vive) esserne annoiato!

Questo mestiere ci da la possibilità di osservare con attenzione le persone, o meglio, ciò che le persone sono quando non interpretano un ruolo.

Così, l’avvocato diventa “Antonio”, il muratore diventa “paisa’”, il medico diventa “Dottò!” e per pochi minuti le persone smettono di recitare le loro parti.

Ma … non le donne!
Le donne, soprattutto se assaporano il gusto del titolo, se lo stringono gelosamente a sé con avida brama. Guai a chiamarle Signore! Sono DOTTORESSE, AVVOCATI, GIUDICE, MEDICO, ONOREVOLE etc. etc. etc.

Il mio lavoro mette a luce le personalità di tutti, come una radiografia, come una TAC, nulla mi sfugge e quel che vedo è A.S.S.U.R.D.O.!
La donna di oggi, lanciata alla conquista del pianeta e forte delle sue grida, non smette MAI di recitare, non la pianta MAI d’esser ciò che non è (cioè un uomo), non rinuncia MAI ad apparire … nemmeno quando beve un caffè!

Con il giudice puoi parlare di TUTTO, ma con l’assistente del giudice si parla solo con il cellulare, l’I-phone, l’e-mail etc., altrimenti sei “out”.
Scendete dal piedistallo belle bamboline inespressive e stupide da far soldi al circo, siete solo la peggiore brutta copia del peggior maschio esistente … pensa tu???!!!

Le vedi lì che ti entrano nel BAR ostentando classe, parlando al cellulare e con gesti incomprensibili perfino agli audiolesi, ti “ordinano” (non chiedono), un caffè al ginseng! Oppure un caffè senza caffeina, con macchia a vista, crema al cuore, densità sopraffina e sopra una spruzzata di polvere di mirtillo che “mi fa tanto bene alle vene varicose!!!” Lo vogliono in vetro, … è più figo! E poi ci chiedono il “cappuccino senza schiuma”!!! L’hanno inventato le donne, ‘ste maledette! Perché la schiuma del latte le si deposita sui micro baffetti ed evidenzia la loro dubbia femminilità!

Belle sceme! Si chiama “Latte caldo con caffè espresso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Non cappuccino senza schiuma! E’ come ordinare il ragù senza carne oppure la trota senza pesce, o l’insalata senza verdure!

Quanto siete ridicole care donne in carriera, madonna quanto fate ridere! Neppure potete supporlo!

Le donne si sono create perfino il drink “rosa”, poco alcolico, assolutamente dolce e molto annacquato!

NON REGGETE L’ALCOOL, non c’è nulla di cui vergognarsi … ma voi ci tenete troppo ad apparire forti quanto un maschio. Peccato che poi stampate gli stinchi sulle sedie e capitolate come balenotteri inermi se vi bevete un Martini e non un Martini Rose’!

Mi è capitato molto spesso servire donne che solo a guardarle si capiva che erano affermate, dirigenti, dottoresse o altro che in risposta ad un mio: “prego Signora” puntualizzano: “Dottoressa prego!”
Per contro, in più di venti anni di onorata carriera non ho MAI sentito un commento del genere da un uomo!

Anzi, con loro c’è stata simpatia, addirittura amicizia, si andava a giocare a tennis o a far pesca subacquea, a cena fuori o per una birra al pub, insomma … una differenza spaventosa e molto significativa.

Nella pausa per un caffè, un panino o la classica birretta prima di rincasare (ben coscienti di CHI li aspetta), un uomo si spoglia del suo ruolo istituzionale, si rilassa, si concede alla gente, al popolo, alla “servitù”, alla manovalanza etc., una donna invece risulta impenetrabile, una statua di marmo, inespressiva e concentratissima nel affermare a tutti di essere quel che è. Non ci si dialoga, è sulle sue e da’ l’impressione che non si voglia abbassare a interagire con te.

Orson Welles disse: “Tre sono le cose insopportabili: il caffè bollente, lo champagne tiepido e le donne fredde.”
Io ne aggiungo una: le donne in carriera!

Le donne moderne si blindano dietro a maschere di personalità, recitano un ruolo, si immedesimano in riferimenti di potere femminile tanto sbandierato e promosso di questi tempi. Ma noi “semplici di spirito”, noi “giullari di corte”, noi vi vediamo davvero per quel che siete e a volte con un semplice gesto vi porgiamo una piccola fetta d’umanità che tanto avete cercato ma mai l’avete raggiunta … e magari era proprio accanto a voi!

domenica 22 maggio 2011

Il romanticismo!


… “… … … sai amore, per un momento sei riuscita a farmi rivivere un attimo della mia vita che conservo ancora gelosamente nel mio cuore. Quando ti ho guardato negli occhi … non ci avevo mai fatto caso prima ma … vi ho rivisto un colore che scorsi nel cielo una sera, al tramonto; era un colore dolce, tenue ma allo stesso tempo cangiante, un colore mai visto prima … ne fui catturato! L’aria del mare al tramonto, i giochi che l’acqua fa fare ai colori, il profumo dei gelsomini alla sera e una bellissima canzone in lontananza suonata in un vecchio bar in riva al mare. Tutte queste sensazioni mi hanno portato a credere di essere veramente felice di vivere … e questo sei tu per me!"

"Ora togliti quelle lenti a contatto colorate e vammi a cucinare la cena!”

Ok … quest’ultima l’ho aggiunta io, non ho resistito.

Il romanticismo, sentimento sublime per l’anima e anche una forma di letteratura di effeminati scrittori del secolo scorso.

Negli ultimi tempi la società ne aveva perso le tracce ed ogni giorno porta via con se altro romanticismo.

L’uomo ne è sempre stato geneticamente sprovvisto e non è stato altro che un sottile mezzuccio per conquistare donne molto desiderate ma poco disponibili.
Oggi che le donne si concedono dopo una frase romantica come: “… ciao”, di ricorrere a fare gli sdolcinati gli uomini non ne vogliono più sapere.

Ma in realtà, cos’è il romanticismo e come viene vissuto da donne e uomini?

Penso che essere romantici rappresenti un momento nella vita in cui i sentimenti sono così forti verso il proprio amore, che ci si lascia a frasi come quelle che hanno aperto questo post. Non solo a frasi, ma anche a doni, gesti ed atteggiamenti atti ad esternare tutto il nostro amore per la nostra metà!

La donna vive il romanticismo in modo assai forte, ne ama gli effetti e i “prodotti” … tanto che per moltissimi uomini essere romantici significa comprare alla propria donna una bella pietra preziosa o cose di questo tipo.
Nella maggioranza dei casi sembra che la donna dia un reale valore al romanticismo ed esso vi è in misura del costo dell’oggetto ricevuto.

Ci dicono che si sentono amate anche se torni a casa con una margheritina rubata nel pratino del vicino, ma in realtà … vuoi mettere un diamante??? Non c’è paragone!
Oppure ci dicono che se una volta tanto le portiamo in un bel posto per un romantico pic nic loro ne sarebbero entusiaste, ma in realtà … vuoi mettere un locale raffinato dove mangiare caviale e sfoggiare abiti da sera sfavillanti???
O ancora, ci dicono che basterebbe loro che le si dica semplicemente: ti amo, ma … vuoi mettere una frase ad effetto, con sottofondo di musica strappalacrime e carezza dolce sul viso???

Quindi ne viene fuori che il romanticismo non sia un’altra diavoleria inventata dalle donne per essere trattate come regine o … imperatrici!

Da che mondo è mondo è quasi sempre l’uomo quello che omaggia la donna di doni costosi e non solo.

Detto in poche parole: il romanticismo per una donna non è altro che un ennesimo mezzo per essere messa su un piedistallo!

Per l’uomo, non è altro che un altro dannato mezzo per tirare fuori il portafogli o farsi perdonare qualcosa!

Qualche donna a volte ha ritenuto io fossi un romantico per natura, ma poi sono state tutte ricoverate al reparto malattie mentali!

Diciamocelo, nove volte su dieci noi uomini siamo stati romantici solo per garantirci del gran sesso. L’altra volta per perdonarci di aver fatto del gran sesso, con un'altra però!

Nell’uomo il romanticismo credo sia autentico solo durante la fase iniziale di un amore, nell’infatuazione, nella “cotta” … e ci porta a chiamare una che di nome fa’ “Ermenelgilda la baffona” con nomignoli tipo: amore prezioso, vita mia, TVTB ed altre smancerie che solo a scriverle mi fanno venire i crampi alle falangi! Un uomo, quando supplisce a questa trasformazione, diventa un abile “politico” (se mi concedete il termine) che riesce a dire che ti sta fregando alla grande ma che lo fa per il tuo bene!

Cosi, quei baffetti sul labbro superiore diventano una candida peluria giallo sole. Quel bitorzolo sul mento con tre peli un grazioso ricordo della natura e quella voce alla La Russa un segno inconfondibile del suo essere “profondamente” femmina.
La stessa cosa vale per la personalità!

Forse la donna ama così tanto un uomo romantico perché ha costantemente bisogno di conferme, chissà.

Dobbiamo tutti ammettere che, giocoforza, un pizzico di sano romanticismo non guasta mai nella vita di coppia.

Così, dopo aver letto questo post, al vostro rincasare andate dalla vostra amata, datele un tenero bacio sulla fronte, prendetele dolcemente le mani e accompagnatela con voi sul vostro balcone, (dopo averla spinta giù con dolcezza ditele al volo … ti amo! Caspita proprio non ci riesco a fare il serio … dai mi concentro!), fatela sedere e chiedetele di aspettarvi, andate in frigo e prendete dei flute ghiacciati, versateci del buon vino bianco, preferibilmente “amabile” e servitelo insieme ad una bella candela e una splendida orchidea, sedetevi con lei ditele sinceramente quanto essa sia importante per voi e quando apprezzate tutto quello che fa, ma fatelo sinceramente e senza sperare in qualche basso tornaconto. Parlatele e fatele sentire quanto sia smisurato il vostro amore per lei con, addirittura, il tono della vostra voce. Per il proseguo lasciate decidere lei e solo lei!

Poi venite in fretta da Sam a disintossicarvi di tutte quelle stramaledette tossine … che di lì a poco torna suo marito!

giovedì 19 maggio 2011

Oh ... poveri noi!

“C'è una misura nelle cose; vi sono precisi confini, oltre i quali e prima dei quali non può sussistere il giusto." Orazio Flacco

Il sistema, la massa, il mondo, il popolo, la società e le generali opinioni dei più, stanno mutando e distorcendo la visione delle nostre vite e delle nostre convinzioni.

Ci accorgiamo, quasi di soprassalto, di quanto sia lugubre l’animo e la spina dorsale che regge la nostra società.
Ci si ritrova a 40 anni, ritenendoci (a torto o a ragione) persone mature … vissute, ma che stentano costantemente a raggiungere una reale cognizione del “pensiero comune”, dell’altro, della massa e della nostra umanità!
Tal senso di inadeguatezza sovviene a causa delle costanti e sempre più abbondanti gesta che “osano”, che sovvertono le nostre ideologie, i nostri limiti e la nostra comune decenza.
Taluni, sbandierano una libertà mai raggiunta prima, altri il riconosciuto diritto ad esprimersi quando e come si vuole, altri ancora fanno aggregazione in stralunati mondi ove “l’ogni cosa” è, non solo permessa ma anche promossa.
Da questo unico seme, nascono molteplici rami, infinite radici, inquantificabili interpretazioni e miliardi e miliardi di foglie dalle quali, ognuno a modo suo, surge il suo volere.
Sembra sia tutto destinato a soddisfare l’animo e l’ego delle persone, senza ritegno, limiti né condizioni!

Leggo di alcuni nuovi programmi televisivi che andranno disgustare e disturbare il sonno dei giusti!

Uno in particolare: “Sex Education Show”, condotto da una donna (avevate dei dubbi???), dove … “celato” da un effimero “Education” si cerca di far passare un programma che parla di sesso senza censure come qualcosa di educativo.
Leggo di una intervista alla conduttrice dove usa queste affermazioni: “… ancora oggi tante persone faticano a raccontare la propria intimità!”

Eehhhh, bella svaporata … ti sei chiesta mai nella tua vita qual è il significato della parola “INTIMITA’???”

Ti posso aiutare anch’io, dal basso della mia preparazione scolastica, posso dirti che l’“intimità” è qualcosa che DOVREBBE avere ognuno di noi e rappresenta una sfera di situazioni, emozioni, pensieri e cose private, personali, nascoste, segrete e confidenziali, strettissime e riservate solo a se stessi o a chi ci da’ estrema fiducia! L’hai capito adesso perché che ancora tanta gente fa fatica a dire in pubblico “certe cose”???

Ne ho visto solo la pubblicità; la conduttrice sembra intervistare alcune persone (che proprio non riesco a capire perché si sottopongono a tale scempio umano) con domande del tipo: “l’hai misurato?” (non serve che sia io a dirvi qual è il soggetto della domanda), oppure: “Con quante donne sei stato?”, o … ad una coppia di anziani: “fate ancora all’amore”?

E gli rispondono pure!!!

Ma che diavolo succede???

Pochi anni fa se ponevi tali domande a degli sconosciuti ti beccavi una sberla da mischiarti i geni, ed ora accade tutto ciò addirittura in tv?

“Vi spiego l’orgasmo; trattiamo l’impotenza; facciamo un viaggio nel mondo dell’erezione; cos’è l’imene e come si stimola il clitoride; appagare un maschio” … ed altro ancora, il tutto innaffiato da brevi “insegnamenti”, una volta appartenenti alla sfera privata, tanto per dare un senso educativo al programma!
Ma voi, dico a chi di voi dovrebbe andare fiero d’aver sorpassato i 40, vi ricordate “il discorsetto”?

La mamma per le femmine e il papà per i maschi, imbastivano stranissime conversazioni con stranissimi eufemismi di api, fiori, cavoli etc. Ma poi, avanti con l’età, i nostri genitori ci insegnavano le cose basilari perché, diciamolo pure, non è astrofisica, anche Forrest Gump c’è riuscito!!!

L’intervista va avanti e viene posta la domanda: “… sarà una trasmissione rivolta solo al pubblico femminile?” E la conduttrice risponde: “No, anzi, servirà anche agli uomini, ai mariti, ai compagni e … (udite udite) anche agli amanti!”
Ma che ti hanno snocciolato il cervello dal cranio???!
Gli “amanti” sono traditori, bugiardi, rovina famiglie e schifosi esseri viventi doppiogiochisti, falsi e ipocriti e tu gli vuoi pure dare “l’aiutino”???
Non ci si può credere!

E’ come andare dalla Franzoni e metterle in mano una bella lama e un bimbo di pochi mesi!

Ma scherziamo???

Ciò che poi viene fuori da un’altra domanda è che la conduttrice dice di voler promuovere questo: “solo se PRIMA trovo il mio piacere posso donarne altrettanto alla persona che amo!”

Mah! Che aggiungere???

Aristofane disse: “Non c'è nulla al mondo peggio delle donne impudiche, tranne forse le donne.”

sabato 14 maggio 2011

La "PROVA COSTUME!!!"


Ieri mattina mi sono recato al supermercato per far provviste, (odio farlo di sabato … troppe donne sul mio cammino e troppi uomini “devitalizzati” dalle loro compagne o mogli, in giro).

Nonostante avessi preso le dovute precauzioni per evitare, come un orgasmo mancato, di incontrare donne mentre fanno acquisti, mi imbatto con una di esse che riesce a catturare la mia attenzione!

Donna piacevole alla vista come fumo e vapori di cipolla (bella in realtà, ma a me le donne che se la tirano fanno questo effetto) mora, benestante (a giudicare da abiti ed accessori esposti e sovra-esposti) intenta a parlare con qualcuno al telefono cellulare.

Siamo capitati nella stessa corsia quando sento: “… devi credermi, questa volta è troppo, mi rintano in casa e non esco almeno fino a novembre!”

Ed io: “giuralo!!!”

Lei continua, la sua voce è carica di preoccupazione, prende i prodotti dagli scaffali come una scimmia fa con le banane e nel contempo continua: “… io ho fatto del mio meglio, ho speso una fortuna, ho seguito ogni consiglio … ma proprio non ci sono riuscita; questa volta devo arrendermi al destino!”

“Wow!” mi son detto … “e io che scherzavo, deve aver qualche serio problema …!”

“… forse sarà il caso che mi decida e ricorra ad un intervento, sono disperata!”

Beh sapete, essere cinici e bastardi come me è una gran qualità per un uomo, specie se utilizzata verso le donne, ma qui il discorso si faceva serio e triste, per cui …!

Avanzo tra gli scaffali, lei prende una strada io un’altra, ci si perde di vista (questa è la parte più interessante di una relazione con una donna).
Ma me la ritrovo al banco salumi, lei stentava a prendere il numerino dall’elimina code perché distratta dalla telefonata ed io, come Rossi su Stoner, leggera spallata, e passo avanti … perché … rispettare la fila è un obbligo, ma rimanere indietro perché lei ha così poco da fare da avere il tempo per creare carbon fossile … no!

La nostra avventura continua … corsia detergenti, quando: “… te l’ho detto! Non ci entro più!!! Devo fare qualcosa … anzi ho perso fin troppo tempo!”
Poi: “… so’ che c’è uno specialista molto bravo a Milano, vedremo …”

“Ok, penso di aver capito … è malata!” … dico tra me e me.

Ed è adesso che scopro da quale malattia è affetta questa donna: “… me lo ha detto Marina … ti rifa’ il culetto come una sedicenne … e se è vero quel che dice allora starò in spiaggia 24h al giorno! Altro che rinchiudermi!”

Capito???

Aveva la “femminite acuta”, l’unica malattia a cui non solo non è stata trovata una cura, ma non l’ha mai cercata nessuno!

Ovvio, basta farsi due conti per capire, l’estate è alle porte e le donne iniziano un calvario mentale susseguito da isterismo di massa per la “prova costume”!
Liposuzioni, ritocchini, diete esilaranti, terapie truffaldine, fitness, prodotti snellenti e chi più ne ha più ne metta!
E poi hanno pure il coraggio di dire che lo fanno solo per star meglio con loro stesse!

Ma da qualche tempo a questa parte, questa malattia che un tempo non era contagiosa (bastava nascere femmine) ha subìto una mutazione genetica che l’ha trasformata in una vera epidemia colpendo anche l’uomo!

Ne sono immuni solo gli uomini seri, affidabili, concreti, onesti con se stessi e con gli altri e con un gran spirito di autoironia e che lavorano tanto e bene (così tanto da non poter avere tempo da spendere in simili stupidaggini) ecc … la parte nobile della nostra società insomma. Saremo in pochi … ma buoni, forse non “boni” ma buoni di sicuro!

Così anch’io ho pensato alla mia “prova costume” e … maremma sgradita, devo comprarne uno nuovo, di una taglia più grande!

Poi scenderò in spiaggia e con la mia panzetta tutta salute mi metterò a favore di sole generando fastidiosi riverberi di luce verso le donne che si stravaccano al sole come rettili aberranti!

Questo si che è godersi la vita!

venerdì 13 maggio 2011

Il fenomeno "Toy Boy"!

L’odierna società femminile colleziona da sempre record poco ammirevoli e poco invidiabili.

I nostri nonni dicevano: “… chissà dove andremo a finire …”, oggi noi diciamo: “… guarda dove siamo finiti!”

Mentre continua il barcamenarsi mediatico, puerile, sciocco e vuoto tra le due principali emittenti televisive Italiane, proprio nel bel mezzo di frenetici scambi d’accuse, di frecciatine ad effetto e di un ostentato, ma del tutto inesistente, interesse nel dare decoro all’immagine televisiva che la donna dà di se, mi guardo intorno, tra giornali e riviste, tra tv e radio, per strada o in piazza e vedo che l’attuale compagine femminile, quella che malauguratamente è sotto lo sguardo di noi tutti, quella che inevitabilmente viene giudicata da tutti noi oscurando ed eclissando di fatto le “altre” donne, quelle vere, sta abbracciando una nuova moda, una nuova mania ed una nuova tendenza destinata a riempire un altro posto vacante nella immensa mensola dei trofei alla bassezza morale e femminile in generale … il “Toy Boy”! (ragazzo giocattolo)

Donne benestanti, che si considerano vecchie a 30/35 anni, non più soddisfatte di cremine anti-age o di corsi di fitness o di diete miracolose e che ricorrono all’utilizzo di un uomo, molto più giovane e molto prestante e bello.

Sin da subito è chiaro ai due che la relazione è unicamente sessuale e di “immagine”, nessuno dei due ama veramente l’altro ma l’uomo viene portato ad appuntamenti mondani, nelle vie dello shopping o in locali esclusivi, per essere mostrato accanto alla donna che lo ha scelto quanto basta per far invidia alle altre vecchiacce porche e quanto basta per far apparire, l’ormai decrepita femmina, come ancora attraente e desiderabile.

Ragazzotti che fanno la fila davanti alle porte di agenzie specializzate, proprio come si faceva un tempo per trovare un dignitoso lavoro, ricche signore annoiate che sfogliano “cataloghi” di uomini disponibili e l’idea di una ristretta parte della società che il senso del buon gusto, della morale e del pudore abbia raggiunto un punto di non ritorno.

Da quasi un secolo la donna accusa l’uomo di trattarla come un oggetto (anche se è sempre lei a mettersi in vetrina) ed ora i ruoli si sono invertiti.

Oggi l’uomo è un oggetto da esporre, più è bello, più risponde ai canoni della bellezza maschile “secondo le donne di oggi”, più è ben vestito e più fa figura e più sarà “valutato”!
C’erano una volta le griffe ben esposte, splendidi e vistosi diamanti, auto lussuose con autista, abiti d’alta classe e molto altro, ora c’è “l’uomo”!

Merce di scambio a tutti gli effetti.

Una sorta di prostituzione al maschile.

Uno scempio morale senza pari.

L’uomo come un accessorio, nulla di più.

Quel che più disgusta è che certi “uomini” ne sono assolutamente consapevoli e fanno della loro assurda attività un vanto!

Secondo uno degli articoli che ho letto sulla questione, sembra che a generare questa moda o mania siano tre cose specifiche.
1) L’innata paura delle donne per l’età che avanza e lo smodato desiderio di ricorrere ad “ogni mezzo” pur di nasconderne i segni!
2) Voglia di potere e paura di impegnarsi.
3) Anche il sesso vuole la sua parte!!!

Pare proprio che questa nuova moda stia prendendo piede a dismisura e che sia stata accolta senza alcun ripensamento dalla maggioranza delle donne, o almeno di quelle che se lo possono permettere.

Le donne ci hanno accusato di essere avidi di sesso, loro hanno fatto lo stesso ed anche peggio.

Ci hanno accusati di trattarle come oggetti, ora loro ci “affittano” come fossimo una bella fuoriserie da mostrare in giro.

Ci hanno etichettato come infedeli cronici, ma chissà poi tante corna con chi le mettiamo.

Ci hanno accusato di pensare solo alla carriera e poco o niente alla famiglia, ma loro si sono riservate la facoltà di scegliere cosa mettere al primo posto senza troppi scrupoli.

Hanno urlato alla discriminazione sessuale, ma poi hanno aperto spiagge dove l’accesso agli uomini è negato … come fossimo dei cani! (tanto per dirne una)

Sembra infatti che anni fa la donna poteva apparire superiore all’uomo, perché non avendo la libertà di fare quel che voleva, di fatto godeva appieno del beneficio del dubbio … come dire: era innegabile che gli uomini abbiano trattato le donne come oggetto, ma di donne che trattavano l’uomo in tal modo non ce ne erano, per cui, nel dubbio si sarebbe potuto pensare che la donna non avrebbe mai fatto certe cose; invece, grazie al femminismo, non appena le è stata data la libertà di essere finalmente libera ed essere totalmente se stessa, la donna ci ha dimostrato tutt’altro che un livello superiore, anzi … si è buttata a capofitto nel peggio del peggio ed a volte ci ha anche scandalizzato!

“Toy Boy? Anch’io ne voglio uno!” … tuona una rivista di gossip.

A breve ce le ritroveremo sedute al tavolino di un bar a snocciolare con avida brama d’apparire le peculiarità dell’uomo che pagano per star loro accanto.
Almeno noi uomini lo abbiamo fatto e lo facciamo con le nostre auto!

Beh … forse oggi l’uomo si sta rendendo conto che ha due opzioni nella vita, la prima lo vede sposo brevemente felice, poi marito devoto, poi ancora uomo svilito e schiacciato da sua moglie ed infine vecchio con accanto una cozza bavosa che strilla come una scimmia urlatrice in continuazione! La seconda, stessa cosa … ma essendo pagato!

Vuoi mettere???

Finito il contratto, finita la cozza!

Inoltre … noi uomini invecchiando acquistiamo fascino, le donne acquistano uomini più giovani!

Che pivelle!

lunedì 9 maggio 2011

Donne incoerenti!


“La donna è mobile qual piuma al vento, muta d’accento e di pensiero. Sempre un amabile leggiadro viso, in pianto o in riso, è menzognero.”

A giudicare dalle innumerevoli citazioni, aneddoti e racconti che la storia ci fornisce, sembra proprio che la donna rappresenti l’eccellenza in tema di incoerenza.

Un tempo, questa tipicità, non rappresentava esclusivamente un difetto, una scarsità o una manchevolezza dell’animo femminile; prova ne è il constatare che v’era, all’epoca, chi ne traeva spunto per omaggiare la dolce complicatezza femminea (come i versi sopra citati).

Nell’evoluzione della donna odierna invece, possiamo notare un’incredibile quanto smisurato peggioramento in merito al discorso dell’incoerenza femminile!
C’è da dire con assoluta certezza che tutti, uomini e donne “indistintamente” sono incoerenti … ma la donna non lo fa per distrazione o per disinteresse, la donna “è” incoerente, almeno la donna di oggi!

Vorrei sottoporvi qualcosa che mi ha colpito nei recenti giorni.

Compro un settimanale e vedo che ne è stata dedicata la copertina a Barbara D’Urso. Donna di successo, bellissima, capace di fare ascolti incredibili per la fascia pomeridiana e … a suo dire, “donna all’antica”, “soldatessa in favore delle donne”, una di quelle che non ci sta a veder svenduto il corpo femminile etc. Detta in questo modo, ne viene fuori un’immagine di tutto rispetto, non è così?
Non proprio. Perché la “donna all’antica” in questione, esce all’alba e fa’ rientro alla sera, vantando numerose ore di lavoro. E … la famiglia, i figli, la casa??? Non erano questi i primissimi ed indiscussi valori su cui si basava la tipica vita di una donna d’altri tempi??? Si definisce addirittura “operaia”, in che senso??? Forse nel senso che opera male ma predica bene?! Non lo so’, ma dubito che le vere operaie Italiane si sentano onorate da tal paragone!
L’intervista va avanti e arriva la solita domanda destinata a far luce su un eventuale fidanzamento di lei.
Questa la sua risposta: “Non ce l’ho un fidanzato, anche perché non so dove sono finiti i veri uomini …!”
“Ovvio che non lo sai”, aggiungo io, “i veri uomini pretenderebbero che oltre al lavoro tu trovassi il tempo, come fanno tutte le vere donne, di accudire casa, famiglia e figli e … quindi ne stai accuratamente alla larga … ecco dove sono, dove non sei tu!”

Voglio dire, se sei una primadonna, un famosissimo personaggio dello spettacolo, una donna in carriera e che hai deciso di non dare il primo posto nella tua vita alla famiglia, se sei un’attuale donna moderna, hai una scala di valori che io o qualcun altro possiamo non condividere, hai comunque tutto il diritto di fare ed essere ciò che vuoi! Perché quindi, presentarsi al tuo pubblico per ciò che NON sei???
E’ troppo comodo maledizione! Tutti noi facciamo delle scelte di vita ma non ci confrontiamo mai appieno con esse o con tutto ciò che esse rappresentano!

Sullo stesso numero, dello stesso settimanale, trovo una lettera di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, in risposta ad un fan club della famosa serie televisiva Happy Days che lo accusava di aver detto frasi offensive contro il leggendario telefilm. “Happy Days era una vaccata!” Questa la frase incriminata.
La sua risposta è stato quanto di più patetico potessi aspettarmi da un artista Italiano che, a mio avviso, qualcosa di bello lo ha fatto … eccome!
Cercando penosamente di rigirare la frittata, ha dato modo a molti di pensare che fosse una persona incoerente. Mi chiedo: ma per quale dannatissimo motivo io dovrei per forza amare un programma anziché un altro???
Chi me lo impone???
Avrei apprezzato una risposta del tipo: mi dispiace che qualcuno si sia sentito offeso, ma quel programma a me non piaceva e basta! Invece …!

La Signora D’Urso conduce un programma orrendo, spazzatura mediatica allo stato puro; notizie mascherate d’attualità che fanno il verso alle più becere e basse emozioni, cercando lacrime con inquadrature studiate apposta, mani tremolanti, gocce di sudore, voci falsate e domande “incalzanti” e specifiche per dar risalto, non al fatto in sé, ma all’aspetto “emozionale” in lui implicito. Si ciarla di ogni stupidaggine, dal Grande Fratello alla pellicina sporgente dell’unghia del piede di Kate Middleton, farcendo ogni tema o argomento con abbondanti dosi di ipocrisia, falsità, apparire e mielosa comprensione! I primi piani della Signora Barbara quando si “commuove” fanno già parte della storia della tv!
Ciò nonostante è seguitissima ed i dati lo dimostrano.

Tant’è vero che Mediaset le avrebbe chiesto di rinviare le sue ferie per dare un ulteriore seguito al programma.
Il suo lamentarsi metteva in scena un “disagio” secondo il quale lei avrebbe dovuto rinunciare alle sue vacanze con i figli.
Dico: “tutto l’anno sei assente, alle ferie con i tuoi figli rinunci … fai come vuoi, ma non venirci a dire che sei una soldatessa, operaia ed all’antica, perché le onorevoli categorie su citate di vacanze se ne fanno poche e a “mozzichi”.

Abbi almeno la decenza di presentarti per quel che sei perché questa parodia offensiva per la vera donna e la vera femminilità, a molti, proprio non va giù!!!”

A riempire le folte schiere di donne famose che, chissà mai perché, non ci stanno proprio ad essere etichettate esattamente per quel che sono, abbiamo Alessia Marcuzzi che si dice “timida”! Ma vi rendete conto???
Dico, fai la pubblicità per un prodotto che ti aiuta a cagare e tu saresti timida?

Mezzo mondo ha seguito con autentico ed immotivato entusiasmo ed attenzione, rasenti alla pura maniacalità, le nozze del secolo.
Tutte lì ad invidiare penosamente Kate che ha finalmente sposato il suo principe azzurro, a soppesarne atteggiamenti, abiti, movenze e molto altro … i telegiornali di tutto il mondo hanno dedicato pagine intere alla notizia, seguendo secondo per secondo la cerimonia fornendo così alle donne del mondo una favola su cui piangere, emozionarsi e sognare!

Vorrei tanto poter dire a tutte loro che molto probabilmente un principe, un vero principe, ce l’hanno proprio accanto!

Ci sono uomini meravigliosi, che sono dei mariti attenti, premurosi, pazienti, romantici quanto basta … che sono autentici padri ed ottimi genitori … che sono seri, onesti e gran lavoratori … che sanno cos’è il rispetto e la fedeltà e che sarebbero degni d’avere accanto una principessa … ma che si ritrovano a rientrare in casa, dopo una giornata di duro lavoro, aspettandosi una doccia calda ed una buona cena, ed invece la loro principessa è ridotta ad uno straccio, sul divano, con fedelissima scatola dei Kleenex accanto ed intente a tergere fiotti di lacrime amare d’invidia!

E poi, senza ritegno, si dicono “felicemente” sposate!!!

Esse vivono ogni istante della loro comodissima vita alla ricerca della felicità, ma poi annegano il loro unico neurone in una pozzanghera maleodorante di gossip, pettegolezzi e ciarpame mediatico.

Non c’è coerenza nella donna di oggi. Sapete, temo che se le nostre nonne o bisnonne avrebbero beneficiato delle comodità ed agevolazioni che ha la donna di oggi sarebbero andate in giro con il girello per anziani a prendere a sberle tutte le donne in carriera che avrebbero incontrato!

Oggi noi tutti possediamo una enorme quantità di libertà. Abbiamo modo di comunicare con le altre persone in ogni modo, le leggi del nostro Paese sono libertarie per certi versi, ma nel nostro “io” insceniamo quotidianamente una personalità che non ci appartiene.

Se tutti amano gli animali … anche noi saremo animalisti convinti; se non c’è nulla di male ad apparire nude … anche noi appenderemmo al muro i vestiti; se tutti pensano sia alla moda urlare per essere ascoltati … noi ci facciamo trapiantare l’ugola di Pappalardo; se tutti mangiano bio, fusion, modè etc … noi acquistiamo i medesimi prodotti; se due dementi dicono che il viola è il colore dell’anno … eccoci tutti nei negozi a rifarci il guardaroba … e potrei continuare all’infinito!

Io posseggo delle idee, dei gusti, delle passioni e molte cose mi piacciono ed altre le aborro … ed anche se essere assolutisti è certo un difetto e quindi amo il confronto, sono geloso del mio essere Sam, nel bene e nel male.

Noi uomini tendenzialmente siamo più legati alle nostre impronte, la donna per contro, cambia umore, carattere, personalità e atteggiamenti in continuazione; essa è in metamorfosi perennemente e non si accontenta mai per ciò che è … perché se riuscisse davvero a guardarsi dentro e a dirsi che il viola non gli piace (tanto per dirne una), scoprirebbe quanto è bella veramente! Purtroppo lei si preoccupa solo di “apparire” bella … peccato!

Concludo citando Wilde: “Ogni donna è una ribelle, e solitamente in violenta rivolta contro se stessa.”

giovedì 5 maggio 2011

"Where everybody knows your name!"


… “esterno giorno.
Sam è indaffaratissimo e nelle sue gesta, nelle sue movenze e nelle sue parole, vi è tensione associata a impazienza.

Il suo BAR (questa volta reale) sta pian piano prendendo forma. Sarà un bar esterno, in un rigoglioso giardino che “pavoneggia” fiori bellissimi, un prato ben curato, un gazebo super accessoriato ed un barman (Sam) che attira a se variopinte personalità.
Immutati i “clienti” habitué, in attesa dei nuovi, e aspetto “vacanziero” di un ambiente che non è che a pochi metri da casa tua.

Il classico posto: “Where everybody knows your name!”

Vicini, amici, conoscenti e “comparse”, fanno capolino, alla sera, al bancone di Sam.
Un posto dove ci si da del tu, dove il ridere è l’unico Cocktail vincente e dove … sulle donne, si parla, si straparla e si annuisce zittiti da imperiose battute (forse troppo vicine alla realtà) per dar posto ad argomenti che generalizzano sulle circostanze senza puntare il dito su nessuno in particolare, ma su tutti noi.
Sam lucida gli ultimi bicchieri. Prevede che al compleanno di Norm (domani, ma festeggiato sabato), a farla da padrona siano drink rinfrescanti e qualche limoncello.

Tutti sono stati invitati.

Le premesse sono: semplicità, zero “etichetta” ma buona educazione, tanto buon umore e birra per tutti.

Normy è un abile falegname, uno di quelli che ti costruisce il bancone di un bar in men che non si dica, è un talentuoso e non vede l’ora che la sua fredda birra gli sia servita sul bancone che lui stesso ha costruito.

In tutto questo fremere di situazioni e impegni, Sam … seppur oberato dai mille compiti, riesce a trovare spazio per essere indispettito ed inorridito dalla totale mancanza di coerenza che pervade l’attuale società, femminile in particolare.
Sam spolvera le mensole, prepara gli impianti, mette in ordine i tavolini e quando tutto è pronto per l’apertura, si concede una tonica … senza del buon gin, e la beve euforico.

Il bar riapre e inevitabilmente, con esso, si riaccendono annose discussioni, frenetiche battute, fredde analisi e frasi ad effetto atte ad imbrigliare ciò che ci è rimasto della femminilità … a noi, maschi depredati, offesi, martoriati e stanchi dei moltissimi surrogati di donna che l’odierno sistema “partorisce”.
Il bar va’ alla grande, la clientela è omogenea e le contrapposizioni, i distinguo e le cosiddette “paternità” di pensiero riempiono tutti di ironia, sagacia, perfidia, bastardaggine, simpatia e irriverenza tali da far sorridere tutti e far scappare a gambe levate chi non riesce a ridere di se stesso perché troppo impegnato a giustificarsi e a credersi superiore.

… esterno notte, Sam spazza, riordina, pulisce e … sveglia Norm! Il Bar-Gazebo è riaperto, Sam è in forma e ci sono tutti gli ingredienti per sperare in un secondo anno, una seconda stagione …!

Sul viso di Sam campeggia un sorrisino truffaldino; sta pianificando qualcosa … magari un nuovo post, magari un’altra delle sue strampalate idiosincrasie al femminile o semplicemente, un altro pretesto per sorridere insieme.

A presto e …
… grazie!”
Sam

domenica 1 maggio 2011

Buon Anniversario Sam!


Gli anniversari … altra bega questa per noi uomini!

Discutevo con Normy sui successi, gli insuccessi, gli sviluppi e le evoluzioni di questo mio blog, di questa mia esperienza di barista virtuale e di questo evolversi di dati, conoscenze e discussioni che mi ha, ci ha, accompagnato per un anno intero.

Alcune cose, quando il progetto era in fase “embrionale”, le avevo previste ed altro no.

Avevo previsto dure repliche, forti dissensi, capovolgimenti di fronte e di pensiero, aspre accuse, parole forti, offese e qualche sciocco commento.
Non avevo previsto di essere così seguito, paradossalmente, da un pubblico femminile così folto!

Devo confessare a me ed a voi che questo aspetto, seppur apparentemente insignificante, delinea chiaramente che molte delle cose che si dicono sulle donne e, molte delle cose che “io” dico sulle donne, non siano vere … sono sempre peggio! E’ ovvio che scherzo.

Avevo valutato molti aspetti prima di intraprendere questa esperienza virtuale. Era la mia “prima volta”! Rileggendo i primi post, i primissimi commenti e le prime reazione di voi tutti, non posso negare, ahimè, che ero abbastanza spietato, un po’ impacciato, un tantino teso e forse anche spaventato! Ma certo non potevo aspettarmi un “ben fatto” da tutti.

In questo mio Bar virtuale, nascosto dalla maschera dell’anonimato, ho conosciuto molte persone. E’ stato un cammino interessante, sulla cui strada ho incontrato ostacoli chiamati “differenza di opinioni”, “altre verità”, “il saper tacere”, “il rimettersi umilmente in discussione” ed il valore dell’opinione altrui. Ostacoli … si, ma propositivi, che mi hanno spinto a serie riflessioni ma anche a sorde o grasse risate.

Mi sono divertito moltissimo, sono stato avido dei vostri commenti ed ogni pretesto mi spingeva a scrivere altri post … attività, quella dello scrivere, che ho scoperto molto piacevole e interessante.
“Ogni” commento ricevuto, l’ho letto con attenzione e cura, l’ho vagliato e soppesato e non a tutti loro ho potuto dare la possibilità di essere letti e condivisi.

Questo è un blog libero, dove ognuno può esternare le sue opinioni … ma ad una sola condizione: purché esse siano espresse con educazione, rispetto e garbo.
Ho pubblicato gratuite offese sul mio conto, ma ho tacciato chi offendeva con sordido turpiloquio le donne (in primis), gli anziani e gli uomini … oltre che molte altre categorie.
Mi sono comportato, o almeno ci ho provato, proprio come un esperto barista d’altri tempi, che accoglie ogni sorta di battuta o discussione, ma non tollera che nel suo bar si scada in un coacervo di pensieri moralmente sporchi, e … forse, ci sono riuscito.

Ed eccomi giunto alla spinosa fase dei ringraziamenti.

Non posso negare un sincero grazie a tutte le donne ed a tutte le occasioni che inconsapevolmente mi hanno fornito per ironizzare su di esse … ma non solo!
Un grazie a Normy, che da buon amico mi ha sempre incoraggiato a curare il blog ed a tenerlo sempre aggiornato, oltre che a fornirmi ottimi spunti, divertentissimi commenti e l’amicizia di molti di voi.
Ricordo e ringrazio “Stella Stellina”, con la quale, attraverso esilaranti battute e forti dissensi, abbiamo “animato” un po’ il blog, anche nei momenti più seriosi, condividendo ironia, simpatia, freddure e buoni sentimenti.
Poi c’era Chiara, simpatica e ragionevole, che temo d’aver spinto alla pazzia anzitempo.
Ringrazio anche Lorella, puntualissima e divertente, educata, discreta e profonda.
Ode a “Farnocchia” che mi segue sempre, ma in silenzio … saper star zitti è una virtù! Il grande Shakespeare disse: “Presta a tutti il tuo orecchio … a pochi la tua voce!”
Grazie a Silvy, una Wedding Planner (nemica giurata di Sam per antonomasia) ma gentile e riservata nel suo leggermi.
Un pensiero grato a “Silvia_Life” che “credo” si sia dimenticata del nostro bar … ma che ci ha reso saporite molte analisi e discussioni.
A “Lorygirl75” va’ molta simpatia … ma dov’è finita? Ci manca!
“Dario Best 2010” e le sue sporadiche comparsate ci hanno divertito, urtato e meravigliato … dai suoi assenti messaggi ma dalle sue frequenti letture … amo credere che sia d’accordo con tutto!
Veniamo a “Vania & Paolo”, (più Vania devo dire e mai Paolo), bella frequentazione, seguo con interesse il loro blog e le bellissime idee e squisite ricette in esso riportate … (ve lo consiglio)! A te Vania … il mio rispetto.
Un saluto garbato, silenziosissimo, discreto e anonimo a “Mar Mar”, insieme alla mia gratitudine.
Un “ciao” ad Alessandro che continua a chiedere a gran voce gli interventi di Norm (Ale, Norm ha un aspetto femminile in se … ama farsi desiderare … ma non dirlo a nessuno, ok?)
Un grasso ciao a Pardy, simpaticissimo e stralunato, ma quasi mai fuori luogo.
Un abbraccio ai Paolo, Mario, Stefano, Luana, Maria ed Elisabetta (… e chi più ne ha più ne metta!)
Un grazie a tutti voi lettori, senza alcuna preferenza o distinzione.

Ma come sarebbe il mondo senza le donne? Dopo un anno di leggére rappresentazioni, continuiamo a porci ancora questa domanda! Andiamo, dobbiamo essere sinceri, la donna è indispensabile, insostituibile e fantastica!

Alla donna, noi uomini, proprio non sappiamo dire “basta”, non possiamo arginare il suo fascino, la sua bellezza, il suo essere complicata … insomma, siamo “malati” di “donnite acuta”(concedetemi il termine), anche Ugo Ojetti ne parlò, (a modo suo) e disse: “Uno dei vantaggi del piacere sul dolore è che al piacere puoi dire basta, al dolore no!”
Fate voi!

Oggi è il 1° Maggio ed è la “Festa dei lavoratori” … chissà perché non è la festa delle “lavoratrici”!

….. “Pian piano i visi contenti e pimpanti dei clienti lascia il posto a facce stanche, guance rosse, capelli poco in ordine e un bel po’ di alcool in giro per il corpo. Dopo una rapida capatina in bagno, alla spicciolata iniziano i: “… notte Sam!”, “… a domani Sammy” e “… madonna!!! Mo devo tornà a casa da mia moglie!” etc.
Le risate cambiano tonalità, qualcuno non capisce più le battute, altri quasi dormono sul bancone e Sam inizia a fare le pulizie, ad alzare le sedie, a spazzare ed a chiudere la cassa.
Tutti vanno via.
Normy è accompagnato a casa da Cliff e con il suo uscire di scena il bar è bello che pronto alla chiusura.
Domani sarà un altro anno, un altro nuovo giorno, un’altra storia da raccontare, un altro argomento di conversazione e tante risate, riflessioni e domande.
Alcune luci sono spente, la tendina della porta d’ingresso è abbassata, nell’aria c’è il profumo delle pulizie e la musica si spegne.
Sam esce dal bancone, si gira intorno … è pensieroso e malinconico. Stappa una tonica, ci versa del buon gin, si siede sullo sgabello di Norm e fa i conti con se stesso.
“Interno notte”, è la fine del primo atto!
Giù il sipario!

Grazie …”