
L’imbarazzante mondo della donna moderna riserva quotidianamente shoccanti realtà e controsensi imponenti e vistosi. Si fa molta attenzione a parlarne perché si viene immediatamente etichettati come retrogradi, maschilisti, cinici o semplicemente … stupidi!
Incurante di questo “rischio” io ne parlo e lo scrivo pure. Perché? Rileggete il titolo di questo blog.
Dal calderone traboccante delle bassezze della donna di oggi, tiro fuori una statistica trovata su “TV sorrisi e canzoni”, settimanale diretto da … oh mio Dio!!! Alfonso Signorini … “capisciiii?”
Dall’indagine si scopre di cosa avrebbe bisogno la donna di oggi per poter conciliare al meglio casa e lavoro. Il 34% di esse ritiene siano necessari orari di lavoro più flessibili, il 23% pensa che sia il caso di creare nuovi asili, il 19% invece sostiene si dovrebbero offrire più lavori part –time, il 14% tuona che manca l’eguaglianza nelle condizioni economiche rispetto agli uomini, il 9% ci invita a sviluppare il telelavoro e l’1% si limita ad un “altro”.
Incuriosito dal tema mi metto in cerca di temi analoghi su internet e ne viene fuori un’assordante piagnisteo femminile che lamenta discriminazioni, dittature maschili, il fatto di essere tra gli ultimi Paesi Europei ad avere donne che ricoprono ruoli di spicco, strapotere maschile, leggi inadeguate, ignoranza, poca attenzione alle necessità femminili e tanto, tanto, TANTO altro!
Sorvoliamo, ma non dimentichiamo mai, che di donne nei cantieri (tanto per citare una categoria) non se ne vedono e quindi va da se’ che hanno preteso la parità ma intanto si sono scelti i lavori più comodi … vallo a negare!!!
Vorrei per un istante mettermi nei panni di un imprenditore che deve assumere personale. Trovo di fronte a me due figure, quella maschile e quella femminile. All’uomo, sin dalla fase iniziale del rapporto, devo garantire i suoi sacrosanti diritti, un’adeguata sicurezza sul lavoro ed uno stipendio ben proporzionato al suo rendimento. Alla donna invece, oltre alle prerogative appena citate, devo garantire orari flessibili (come dire che la mia azienda si deve piegare alle “necessità” di lei), il part-time, pagarla esattamente come un uomo (anche se rende meno), la MATERNITA’, innumerevoli ore di permesso pagate, trattarla come un tronco di quercia perché se mi permetto di farle qualche complimento casto e non volgare mi denuncia per molestie, devo stare sempre attento ai suoi repentini cambi d’umore etc.
Chi sarà assunto secondo voi? Non c’è neppure il bisogno di dirlo.
Che alle donne vengano riconosciuti i giusti diritti è una cosa giusta e doverosa, ma queste, a mio modesto parere, non sono altro che pretese!
Temo che se continuiamo a permettere alla donna moderna di proseguire questo suo pericolosissimo e scellerato cammino, ci ritroveremo presto un mondo governato da donne, che utilizzano gli uomini esclusivamente come schiavi al servizio di sua maestà la donna … ed è allora, se ci arrivo, che diventerò un killer spietato!
Per adesso mi limito a discriminare la donna “a monte”, “a prescindere” … e quindi non assumerò mai personale femminile … perché assumere una donna significa sottrarla ai suoi doveri e cioè accudire casa e famiglia!
Scherzi a parte (non è chiaro??? Ho detto: SCHERZI A PARTE!), la donna dovrebbe chiudere quella sua lamentosa bocca e corciarsi le maniche e lavorare proprio come fa l’uomo … perché alla fine “chi troppo vuole niente stringe”!
Le donne moderne dimenticano che loro erano le lavoratrici che mantenevano in piedi un’intera società, quelle che pur stando a casa lavoravano “innegabilmente” più dell’uomo e che, non solo, il loro essere casalinghe, madri e mogli era prerogativa femminile a cui l’uomo non sarebbe mai potuto arrivare ed a cui non ha mai ambito. Invece s’è sentita erroneamente oscurata dalla presenza dell’uomo ed è uscita di casa, si è tagliata i capelli, ha indossato i pantaloni ed ha incominciato a pretendere diritti che non le servivano e che già possedeva!
Infatti in Italia il 60% dei laureati è donna!
E poi scendono in piazza a dire che “non è un paese per donne!”, e a lamentare discriminazione sul mondo del lavoro … allora andatevene via … in Medio Oriente!