venerdì 13 maggio 2011

Il fenomeno "Toy Boy"!

L’odierna società femminile colleziona da sempre record poco ammirevoli e poco invidiabili.

I nostri nonni dicevano: “… chissà dove andremo a finire …”, oggi noi diciamo: “… guarda dove siamo finiti!”

Mentre continua il barcamenarsi mediatico, puerile, sciocco e vuoto tra le due principali emittenti televisive Italiane, proprio nel bel mezzo di frenetici scambi d’accuse, di frecciatine ad effetto e di un ostentato, ma del tutto inesistente, interesse nel dare decoro all’immagine televisiva che la donna dà di se, mi guardo intorno, tra giornali e riviste, tra tv e radio, per strada o in piazza e vedo che l’attuale compagine femminile, quella che malauguratamente è sotto lo sguardo di noi tutti, quella che inevitabilmente viene giudicata da tutti noi oscurando ed eclissando di fatto le “altre” donne, quelle vere, sta abbracciando una nuova moda, una nuova mania ed una nuova tendenza destinata a riempire un altro posto vacante nella immensa mensola dei trofei alla bassezza morale e femminile in generale … il “Toy Boy”! (ragazzo giocattolo)

Donne benestanti, che si considerano vecchie a 30/35 anni, non più soddisfatte di cremine anti-age o di corsi di fitness o di diete miracolose e che ricorrono all’utilizzo di un uomo, molto più giovane e molto prestante e bello.

Sin da subito è chiaro ai due che la relazione è unicamente sessuale e di “immagine”, nessuno dei due ama veramente l’altro ma l’uomo viene portato ad appuntamenti mondani, nelle vie dello shopping o in locali esclusivi, per essere mostrato accanto alla donna che lo ha scelto quanto basta per far invidia alle altre vecchiacce porche e quanto basta per far apparire, l’ormai decrepita femmina, come ancora attraente e desiderabile.

Ragazzotti che fanno la fila davanti alle porte di agenzie specializzate, proprio come si faceva un tempo per trovare un dignitoso lavoro, ricche signore annoiate che sfogliano “cataloghi” di uomini disponibili e l’idea di una ristretta parte della società che il senso del buon gusto, della morale e del pudore abbia raggiunto un punto di non ritorno.

Da quasi un secolo la donna accusa l’uomo di trattarla come un oggetto (anche se è sempre lei a mettersi in vetrina) ed ora i ruoli si sono invertiti.

Oggi l’uomo è un oggetto da esporre, più è bello, più risponde ai canoni della bellezza maschile “secondo le donne di oggi”, più è ben vestito e più fa figura e più sarà “valutato”!
C’erano una volta le griffe ben esposte, splendidi e vistosi diamanti, auto lussuose con autista, abiti d’alta classe e molto altro, ora c’è “l’uomo”!

Merce di scambio a tutti gli effetti.

Una sorta di prostituzione al maschile.

Uno scempio morale senza pari.

L’uomo come un accessorio, nulla di più.

Quel che più disgusta è che certi “uomini” ne sono assolutamente consapevoli e fanno della loro assurda attività un vanto!

Secondo uno degli articoli che ho letto sulla questione, sembra che a generare questa moda o mania siano tre cose specifiche.
1) L’innata paura delle donne per l’età che avanza e lo smodato desiderio di ricorrere ad “ogni mezzo” pur di nasconderne i segni!
2) Voglia di potere e paura di impegnarsi.
3) Anche il sesso vuole la sua parte!!!

Pare proprio che questa nuova moda stia prendendo piede a dismisura e che sia stata accolta senza alcun ripensamento dalla maggioranza delle donne, o almeno di quelle che se lo possono permettere.

Le donne ci hanno accusato di essere avidi di sesso, loro hanno fatto lo stesso ed anche peggio.

Ci hanno accusati di trattarle come oggetti, ora loro ci “affittano” come fossimo una bella fuoriserie da mostrare in giro.

Ci hanno etichettato come infedeli cronici, ma chissà poi tante corna con chi le mettiamo.

Ci hanno accusato di pensare solo alla carriera e poco o niente alla famiglia, ma loro si sono riservate la facoltà di scegliere cosa mettere al primo posto senza troppi scrupoli.

Hanno urlato alla discriminazione sessuale, ma poi hanno aperto spiagge dove l’accesso agli uomini è negato … come fossimo dei cani! (tanto per dirne una)

Sembra infatti che anni fa la donna poteva apparire superiore all’uomo, perché non avendo la libertà di fare quel che voleva, di fatto godeva appieno del beneficio del dubbio … come dire: era innegabile che gli uomini abbiano trattato le donne come oggetto, ma di donne che trattavano l’uomo in tal modo non ce ne erano, per cui, nel dubbio si sarebbe potuto pensare che la donna non avrebbe mai fatto certe cose; invece, grazie al femminismo, non appena le è stata data la libertà di essere finalmente libera ed essere totalmente se stessa, la donna ci ha dimostrato tutt’altro che un livello superiore, anzi … si è buttata a capofitto nel peggio del peggio ed a volte ci ha anche scandalizzato!

“Toy Boy? Anch’io ne voglio uno!” … tuona una rivista di gossip.

A breve ce le ritroveremo sedute al tavolino di un bar a snocciolare con avida brama d’apparire le peculiarità dell’uomo che pagano per star loro accanto.
Almeno noi uomini lo abbiamo fatto e lo facciamo con le nostre auto!

Beh … forse oggi l’uomo si sta rendendo conto che ha due opzioni nella vita, la prima lo vede sposo brevemente felice, poi marito devoto, poi ancora uomo svilito e schiacciato da sua moglie ed infine vecchio con accanto una cozza bavosa che strilla come una scimmia urlatrice in continuazione! La seconda, stessa cosa … ma essendo pagato!

Vuoi mettere???

Finito il contratto, finita la cozza!

Inoltre … noi uomini invecchiando acquistiamo fascino, le donne acquistano uomini più giovani!

Che pivelle!

8 commenti:

  1. Solo una parola a certe donne: vergognatevi!
    Paolo

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  2. Vogliamo parlare invece dell’abitudine di passare l’otto marzo urlando in pizzeria davanti a un burino in mutande leopardate?
    Loro lo catalogano come “innocente divertimento” ma pensa a cosa succederebbe se un gruppo di uomini decidesse di commemorare la morte dei poveri operai della Thyssen di Torino, ricordiamoci che la festa della donna nasce comunque da una strage sul lavoro, andando al night club…
    Spesso si usa un irritante doppio standard quando si giudicano i comportamenti delle “minoranze” o delle categorie umane giudicate, a torto o a ragione, oppresse che rasenta il “razzismo al contrario”. Il buon Charles Bukowski disse che per non correre rischi nei suoi libri parlava male solo del “maschio bianco americano”.
    Andrea

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  3. Ciao Sam....Mi unisco a Paolo!!!Di tutte le nuove "mode" questa è una di quelle che trovo più RIPUGNANTI!Non c'è limite alla bassezza morale di certa gente, ormai....
    Chiara

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  4. CHIARA! Se sei tu la "nostra" Chiara ... bentornata!

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  5. Ben detto caro Andrea!
    Proprio questa mattina, da dietro al mio bancone, discutevo con alcuni amici, tra cui il caro Normy, su cosa fosse mai successo se si fosse aperta una spiaggia al cui ingresso vi fosse apposto un cartello: "vietato l'ingresso alle donne"!

    ps. non ci avevo mai pensato, mica sarebbe una cattiva idea! Almeno noi ne avremmo un valido motivo ... "SCHERZO!!!" Fammi specificare che sennò!
    Ciao Andrea a grazie per il tuo commento.

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  6. ..... come t xmetti a darci delle minorate??
    Ma ke t passa x il cervello andrea??
    ......nn so cosa pensare!
    Assurdo:(
    Credo tu sia 1 villano:(
    Silvy80

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  7. Carissimi lettori, come avrete potuto notare, nei due giorni precedenti il blog non ha funzionato correttamente, o meglio, non ha funzionato proprio!
    Mi dispiace per il disagio, spero capiate che non dipende da me!
    A presto!

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  8. Sei sempre un signore sam!
    Lina

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